Distribuzione: Warner Bros.
Voldemort si sta risvegliando. Sta tornando in vita, e con lui il suo esercito di creature oscure e maghi neri. "Harry Potter e l'ordine della fenice" si apre con una prospettiva inqiuetante che fa tremare il Senato di Hogwarts e l'istituzione scolastica di cui Harry fa parte. Per fermare la venuta di Voldemort, comunque, Harry e i suoi amici sono costretti a istituire una squadra di ribelli, un gruppo che mira a creare un esercito di maghi pronti a sfidare lo stregone oscuro. Sarà Harry a formare e guidare l'esercito, ma prima di quel momento deve vedersela con la nuova insegnante del suo istituto: una maga inviata dal Senato al solo scopo di frenare ogni tentativo di usare la magia...
Era il più lungo romanzo della saga: è divenuto il più corto film della serie. Questa è la critica mossa a questo capitolo da parte degli operatori del settore, opinione avvalorata da uno scontento generale degli appassionati dei libri della Rowling che si sono visti amputare intere sezioni di trama. Uno sfregio per relizzare quello che, a conti fatti, è il più debole capitolo cinematografico della serie. Peccato perchè gli elementi e gli spunti per realizzare un grande film, come al solito, certo non mancavano. La regia di David Yates realizza invece una pellicola perfettamente divisa in due parti: una prima più lunga (troppo) incentrata sulla rivoluzione della classe di Harry nei confronti dei metodi della nuova insegnante; e una seconda più breve (troppo) incentrata sul più interessante ritorno di Voldemort. Alle due parti manca il giusto equilibrio narrativo che porta la prima, più sciocca, parte di trama allungarsi per oltre due ore rispetto alla seconda, di appena mezz'ora. Inoltre molte scene e sottotrame tanto attese vengono letteralmente "buttate là" senza possedere il giusto respiro narrativo. Esemplare a tal proposito la storia d'amore di Harry con la giovane Cho Chang e il "primo bacio" che ne consegue: breve e tirata via senza nemmeno concedergli una vera conclusione. Clamoroso.
La recitazione, inoltre, risente del "gap" formatasi tra l'età degli attori e quella dei personaggi da loro interpretati. Sentire chiamare "bambini" ragazzi evidentemente di diciotto anni risulta alquanto stonato.
Insomma "Harry Potter e l'ordine della fenice" delude. Rimangono gli effetti speciali, certo. Rimangono le grandi e maestose ambientazioni, e rimangono le magie e gli incantesimi. Ma non rimane il pubblico, questa volta visibilmente stanco di osservare tanta magia che altro non è che fumo negli occhi.
Diego Altobelli (07/2007)
Voldemort si sta risvegliando. Sta tornando in vita, e con lui il suo esercito di creature oscure e maghi neri. "Harry Potter e l'ordine della fenice" si apre con una prospettiva inqiuetante che fa tremare il Senato di Hogwarts e l'istituzione scolastica di cui Harry fa parte. Per fermare la venuta di Voldemort, comunque, Harry e i suoi amici sono costretti a istituire una squadra di ribelli, un gruppo che mira a creare un esercito di maghi pronti a sfidare lo stregone oscuro. Sarà Harry a formare e guidare l'esercito, ma prima di quel momento deve vedersela con la nuova insegnante del suo istituto: una maga inviata dal Senato al solo scopo di frenare ogni tentativo di usare la magia...
Era il più lungo romanzo della saga: è divenuto il più corto film della serie. Questa è la critica mossa a questo capitolo da parte degli operatori del settore, opinione avvalorata da uno scontento generale degli appassionati dei libri della Rowling che si sono visti amputare intere sezioni di trama. Uno sfregio per relizzare quello che, a conti fatti, è il più debole capitolo cinematografico della serie. Peccato perchè gli elementi e gli spunti per realizzare un grande film, come al solito, certo non mancavano. La regia di David Yates realizza invece una pellicola perfettamente divisa in due parti: una prima più lunga (troppo) incentrata sulla rivoluzione della classe di Harry nei confronti dei metodi della nuova insegnante; e una seconda più breve (troppo) incentrata sul più interessante ritorno di Voldemort. Alle due parti manca il giusto equilibrio narrativo che porta la prima, più sciocca, parte di trama allungarsi per oltre due ore rispetto alla seconda, di appena mezz'ora. Inoltre molte scene e sottotrame tanto attese vengono letteralmente "buttate là" senza possedere il giusto respiro narrativo. Esemplare a tal proposito la storia d'amore di Harry con la giovane Cho Chang e il "primo bacio" che ne consegue: breve e tirata via senza nemmeno concedergli una vera conclusione. Clamoroso.
La recitazione, inoltre, risente del "gap" formatasi tra l'età degli attori e quella dei personaggi da loro interpretati. Sentire chiamare "bambini" ragazzi evidentemente di diciotto anni risulta alquanto stonato.
Insomma "Harry Potter e l'ordine della fenice" delude. Rimangono gli effetti speciali, certo. Rimangono le grandi e maestose ambientazioni, e rimangono le magie e gli incantesimi. Ma non rimane il pubblico, questa volta visibilmente stanco di osservare tanta magia che altro non è che fumo negli occhi.
Diego Altobelli (07/2007)
1 commento:
io nn sn assolutamente daccordo....di certo nn è stato il migliore ma altrettanto nn è da considerarsi il peggiore...
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