Distribuzione: DNC
Fortunato debutto alla regia per Jon Poll, già montatore di successo a Hollywood per i campioni di incasso “Ti presento i miei” e “Austin Powers”. John Poll dirige, sulla base della felice sceneggiatura di Gustin Nash, una commedia irriverente sull’era del Prozac, degli antidepressivi, delle sedute psicanalitiche e dei consigli al limite della medicina sperimentale tra i banchi di scuola di giovani studenti liceali.
Charlie Bartlett è un giovane ricco scapestrato, con una madre bipolare e un padre di cui si sono perse le tracce. Impulsivo, casinista, ma allo stesso tempo scaltro e impavido, Charlie è stato sbattuto fuori da tutti i licei privati in cui è stato mandato, così, quando entra per la prima volta in un liceo statale, il ragazzo è costretto a fare i conti con una realtà che non conosce e che non si aspetta. Per riscuotere successo, Charlie ingegna di installare una farmacia ambulante nel bagno della scuola: lì gli studenti potranno trovare conforto e una persona che li ascolta. Ma l’integerrimo preside non è d’accordo...
Evidentemente l’alcol non basta più ad affogare gli irrequieti pensieri degli adolescenti. Dalla commedia affatto scontata di John Poll esce fuori un profilo dei giovani d’oggi abbastanza allarmante. Insicuri, depressi, ingenui, e con la testa continuamente bersagliata da immagini irreali di vite mai vissute proveniente da televisioni e mass media. La soluzione alle loro frustrazioni viene dalla medicina: Prozac e antidepressivi di ogni tipo sembrano essere la nuova droga e l’alcol in cui affogare le preoccupazioni da liceali.
Quello che colpisce di “Charlie Bartlett” è la non banalità nella trattazione di temi quali integrazione e successo, sempre presenti nei licei di tutto il mondo. Con una regia che pare omaggiare vecchie pellicole anni ’80, anche grazie alla buona fotografia di Paul Sarossy - “Il prescelto”, “Il dolce domani” -, il film di John Poll diverte ed emoziona compiendo un’incursione decisamente originale nel mondo dei giovani.
“Charlie Bartlett” è quindi una pellicola efficace e decisamente gradevole, che strappa parecchi sorrisi e fa riflettere.
Esordio nell’esordio: nei panni del protagonista Charlie troviamo un convincente Anton Yelchin che qualcuno ricorderà per varie apparizioni in serie televisive e film quali “Alpha Dog” di Nick Cassavetes. A sorreggerlo nell’ispirata sceneggiatura un grande Robert Downey Jr., sempre in parte.
Diego Altobelli (05/2008)
Fortunato debutto alla regia per Jon Poll, già montatore di successo a Hollywood per i campioni di incasso “Ti presento i miei” e “Austin Powers”. John Poll dirige, sulla base della felice sceneggiatura di Gustin Nash, una commedia irriverente sull’era del Prozac, degli antidepressivi, delle sedute psicanalitiche e dei consigli al limite della medicina sperimentale tra i banchi di scuola di giovani studenti liceali.
Charlie Bartlett è un giovane ricco scapestrato, con una madre bipolare e un padre di cui si sono perse le tracce. Impulsivo, casinista, ma allo stesso tempo scaltro e impavido, Charlie è stato sbattuto fuori da tutti i licei privati in cui è stato mandato, così, quando entra per la prima volta in un liceo statale, il ragazzo è costretto a fare i conti con una realtà che non conosce e che non si aspetta. Per riscuotere successo, Charlie ingegna di installare una farmacia ambulante nel bagno della scuola: lì gli studenti potranno trovare conforto e una persona che li ascolta. Ma l’integerrimo preside non è d’accordo...
Evidentemente l’alcol non basta più ad affogare gli irrequieti pensieri degli adolescenti. Dalla commedia affatto scontata di John Poll esce fuori un profilo dei giovani d’oggi abbastanza allarmante. Insicuri, depressi, ingenui, e con la testa continuamente bersagliata da immagini irreali di vite mai vissute proveniente da televisioni e mass media. La soluzione alle loro frustrazioni viene dalla medicina: Prozac e antidepressivi di ogni tipo sembrano essere la nuova droga e l’alcol in cui affogare le preoccupazioni da liceali.
Quello che colpisce di “Charlie Bartlett” è la non banalità nella trattazione di temi quali integrazione e successo, sempre presenti nei licei di tutto il mondo. Con una regia che pare omaggiare vecchie pellicole anni ’80, anche grazie alla buona fotografia di Paul Sarossy - “Il prescelto”, “Il dolce domani” -, il film di John Poll diverte ed emoziona compiendo un’incursione decisamente originale nel mondo dei giovani.
“Charlie Bartlett” è quindi una pellicola efficace e decisamente gradevole, che strappa parecchi sorrisi e fa riflettere.
Esordio nell’esordio: nei panni del protagonista Charlie troviamo un convincente Anton Yelchin che qualcuno ricorderà per varie apparizioni in serie televisive e film quali “Alpha Dog” di Nick Cassavetes. A sorreggerlo nell’ispirata sceneggiatura un grande Robert Downey Jr., sempre in parte.
Diego Altobelli (05/2008)
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