Anno: 2011
Regia: George Nolfi
Distribuzione: UIP
Liberamente tratto da un racconto del mai troppo celebrato Philip K. Dick, “I guardiani del destino” è una pellicola a metà strada tra il polpettone sentimentale, il frullato fantascientifico, e Frank Capra.
Un team segretissimo del Governo degli Stati Uniti possiede un’agenda in cui compaiono, come fossero delle linee di metrò in costante movimento, l’evoluzione storica dell’intera umanità. Un membro del cosiddetto “gruppo di aggiustamento” si fa commuovere dalla storia d’amore nata tra un promettente giovane candidato alla Casa Bianca e un’altrettanto convincente promessa della danza. Ma tra i due il matrimonio “non s'ha da fare”, e dovranno lottare duramente per convincere i Guardiani del destino a lasciarli andare per la loro strada...
Prima parte assai farraginosa, ruvida, poco fluida. Seconda parte in cui la storia riesce a decollare, ma è il veicolo che la traina a essere minato costantemente da turbolenze che non giovano allo spettacolo. Del resto George Nolfi, regista del film, doveva pur sapere che se si decide di prendere un racconto di un autore letterario, o si cerca di seguire anche un pochino la sua natura, oppure si rischia di realizzare una pellicola che alla fine non convince. Ed è purtroppo proprio il caso de “I guardiani del destino”, film che malgrado il buon cast e l’idea affascinante alla fine si ha la sensazione di smarrimento, di poca chiarezza. Matt Damon fa del suo meglio insieme alla magnetica Emily Blunt, ma i due “neo-Renzo e Lucia” vengono risucchiati in questo turbine caotico che è rappresentato dalla sceneggiatura. Per dirla tutta, sfuggono anche alcune scelte narrative che si capisce che non sono messe lì per caso, ma non si riesce a capirne il motivo. Come i riferimenti alle occupazioni dei protagonisti, o il tema della perdita, o ancora non si apprende cosa sia questo gruppo governativo segreto attorno al quale ruota il film. Aveva fatto decisamente meglio Richard Donner in "Ipotesi di complotto" (1997).
Insomma, "I guardiani del destino" è un film in cui si corre di qua e di là, attraversando porte e dimensioni, in fuga da nemici invisibili e potentissimi, per salvare un amore autentico e puro. Ecco, al Romanticismo questa volta avremmo preferito il Verismo.
Diego Altobelli (06/2011)
Regia: George Nolfi
Distribuzione: UIP
Liberamente tratto da un racconto del mai troppo celebrato Philip K. Dick, “I guardiani del destino” è una pellicola a metà strada tra il polpettone sentimentale, il frullato fantascientifico, e Frank Capra.
Un team segretissimo del Governo degli Stati Uniti possiede un’agenda in cui compaiono, come fossero delle linee di metrò in costante movimento, l’evoluzione storica dell’intera umanità. Un membro del cosiddetto “gruppo di aggiustamento” si fa commuovere dalla storia d’amore nata tra un promettente giovane candidato alla Casa Bianca e un’altrettanto convincente promessa della danza. Ma tra i due il matrimonio “non s'ha da fare”, e dovranno lottare duramente per convincere i Guardiani del destino a lasciarli andare per la loro strada...
Prima parte assai farraginosa, ruvida, poco fluida. Seconda parte in cui la storia riesce a decollare, ma è il veicolo che la traina a essere minato costantemente da turbolenze che non giovano allo spettacolo. Del resto George Nolfi, regista del film, doveva pur sapere che se si decide di prendere un racconto di un autore letterario, o si cerca di seguire anche un pochino la sua natura, oppure si rischia di realizzare una pellicola che alla fine non convince. Ed è purtroppo proprio il caso de “I guardiani del destino”, film che malgrado il buon cast e l’idea affascinante alla fine si ha la sensazione di smarrimento, di poca chiarezza. Matt Damon fa del suo meglio insieme alla magnetica Emily Blunt, ma i due “neo-Renzo e Lucia” vengono risucchiati in questo turbine caotico che è rappresentato dalla sceneggiatura. Per dirla tutta, sfuggono anche alcune scelte narrative che si capisce che non sono messe lì per caso, ma non si riesce a capirne il motivo. Come i riferimenti alle occupazioni dei protagonisti, o il tema della perdita, o ancora non si apprende cosa sia questo gruppo governativo segreto attorno al quale ruota il film. Aveva fatto decisamente meglio Richard Donner in "Ipotesi di complotto" (1997).
Insomma, "I guardiani del destino" è un film in cui si corre di qua e di là, attraversando porte e dimensioni, in fuga da nemici invisibili e potentissimi, per salvare un amore autentico e puro. Ecco, al Romanticismo questa volta avremmo preferito il Verismo.
Diego Altobelli (06/2011)
1 commento:
Un film pessimo. Non l'ho ancora visto ma è stato criticato da molti blogger. Da appassioanto di Fantascienza lo vedrò ma senza aspettarmi troppo.
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