Anno: 2011
Regia: David Yates
Distribuzione: Warner Bros.
David Yates conclude la saga iniziata da Chris Columbus dieci anni or sono e proseguita da Alfonso Cuaron e Mike Newell. Harry Potter arriva al suo epilogo con un capitolo finale tutto azione.
Il mondo della magia è sotto il dominio di Voldemort e del suo esercito di Mangiamorte. Harry, Hermione e Ron, tuttavia, riescono a introdursi a Hogwarts e scacciare Severus Piton. La partita finale si giocherà quindi dove tutto ha avuto inizio. E i colpi di scena non mancheranno…
Da capogiro questo finale orchestrato da David Yates che si conferma regista dalla tecnica fine e di grande talento visivo. Anche in questo caso, come era accaduto per la prima parte de “Harry Potter e i doni della morte”, Yates confeziona due o tre scene da ricordare, come la fuga dei tre protagonisti durante la battaglia finale (una fantasy avvolta nel silenzio), o il lungo flashback dedicato a Severus Piton (a tratti commovente). E se la trama vedeva nella prima parte tutta la metafora relativa al nazismo e ai turbamenti personali dei protagonisti, in questa seconda fase a farla da padrone è la magia nuda e cruda. Dal punto di vista scenico era davvero difficile concepire un finale migliore di questo. Draghi, golem, maghi, fantasmi, incantesimi… l’ultimo capitolo ha un effetto quasi orgasmico sullo spettatore. In quanto sembra che ciò che era intrinseco nel mondo di Harry Potter esploda tutto insieme, lasciando letteralmente senza fiato.
Per questo finale, infine, si perdono un po’ i personaggi secondari, che vanno a incidere solo marginalmente sulla trama. Ma è pure giusto. E’ Harry Potter il protagonista, così che anche Daniel Radcliffe che lo interpreta da sempre possa sfogare tutte le sue capacità di attore maturate, nel corso degli anni, nei teatri d’America.
Suggestivo, inquietante, romantico, avvincente. Harry Potter è tutto questo e molto altro ancora. Il suo mondo, nato sulle pagine della Rowling, viene amplificato dall’effetto Cinema che forse, malgrado il 3D, continua a mancare qua e là di profondità. Ma queste sono quisquiglie. La verità è che tutti i film di Harry Potter (se presi tutti insieme) disegnano un affresco potente e visionario. Qualcosa di assolutamente unico nel mondo della celluloide. Magia pura.
Diego Altobelli (07/2011)
Regia: David Yates
Distribuzione: Warner Bros.
David Yates conclude la saga iniziata da Chris Columbus dieci anni or sono e proseguita da Alfonso Cuaron e Mike Newell. Harry Potter arriva al suo epilogo con un capitolo finale tutto azione.
Il mondo della magia è sotto il dominio di Voldemort e del suo esercito di Mangiamorte. Harry, Hermione e Ron, tuttavia, riescono a introdursi a Hogwarts e scacciare Severus Piton. La partita finale si giocherà quindi dove tutto ha avuto inizio. E i colpi di scena non mancheranno…
Da capogiro questo finale orchestrato da David Yates che si conferma regista dalla tecnica fine e di grande talento visivo. Anche in questo caso, come era accaduto per la prima parte de “Harry Potter e i doni della morte”, Yates confeziona due o tre scene da ricordare, come la fuga dei tre protagonisti durante la battaglia finale (una fantasy avvolta nel silenzio), o il lungo flashback dedicato a Severus Piton (a tratti commovente). E se la trama vedeva nella prima parte tutta la metafora relativa al nazismo e ai turbamenti personali dei protagonisti, in questa seconda fase a farla da padrone è la magia nuda e cruda. Dal punto di vista scenico era davvero difficile concepire un finale migliore di questo. Draghi, golem, maghi, fantasmi, incantesimi… l’ultimo capitolo ha un effetto quasi orgasmico sullo spettatore. In quanto sembra che ciò che era intrinseco nel mondo di Harry Potter esploda tutto insieme, lasciando letteralmente senza fiato.
Per questo finale, infine, si perdono un po’ i personaggi secondari, che vanno a incidere solo marginalmente sulla trama. Ma è pure giusto. E’ Harry Potter il protagonista, così che anche Daniel Radcliffe che lo interpreta da sempre possa sfogare tutte le sue capacità di attore maturate, nel corso degli anni, nei teatri d’America.
Suggestivo, inquietante, romantico, avvincente. Harry Potter è tutto questo e molto altro ancora. Il suo mondo, nato sulle pagine della Rowling, viene amplificato dall’effetto Cinema che forse, malgrado il 3D, continua a mancare qua e là di profondità. Ma queste sono quisquiglie. La verità è che tutti i film di Harry Potter (se presi tutti insieme) disegnano un affresco potente e visionario. Qualcosa di assolutamente unico nel mondo della celluloide. Magia pura.
Diego Altobelli (07/2011)
Nessun commento:
Posta un commento