
Regia: Steven Spielberg
Direttamente dalle tavole di Hergè prende vita l’ultima creazione del mito Steven Spielberg. “Tintin e il segreto dell’unicorno” è al tempo stesso il ritorno di un maestro al cinema e l’esercizio di stile, anche un po’ pedante.
Il giornalista Tintin, accompagnato dal fidatissimo (e acutissimo) cane Milou , scova in un mercatino una vera e propria occasione: la perfetta riproduzione in scala di un veliero con la prua a forma di testa di unicorno. Sfortunatamente Tintin ancora non sa che quel magnifico modellino nasconde un segreto: nientemeno che la parte di una mappa per raggiungere un tesoro sommerso. Rapito da dei sicari che bramano l’oro, Tintin si ritrova coinvolto in una nuova avventura…

Non tutto oro è quel che luccica, si dice, e allora ecco forse un eccesso di vanità da parte di quel regista, Steven Spielberg, che ha saputo toccare con il cinema quasi ogni corda del “vedere”. Il suo Tintin piace e diverte, ma alla fine si ha la sensazione del “compitino” ben fatto. Gli si dà un voto alto, ma il primo della classe questa volta sembra distratto.
Diego Altobelli (10/2010)
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