Nel dicembre del 1995 un ictus colpisce il caporedattore della rivista “Elle”, Jean-Dominique Bauby. Risvegliandosi dal coma durato alcune settimane, l’uomo scopre di essere completamente paralizzato. Solo l’occhio sinistro si muove ancora. Comunicando attraverso il battito di ciglia Jean-Do ha la forza di dettare il libro che ha ispirato questo film…
Julian Schnabel è regista di talento che ha saputo affermarsi proprio grazie a film-bio, pellicole tratte da storie vere. “Lo scafandro e la farfalla” pare chiudere così una trilogia iniziata idealmente con “Basquiat” nel 1996, sulla vita del primo artista di colore a ricevere un riconoscimento internazionale, e proseguita nel 2000 con “Prima che sia notte” – in cui raccontava la vita dello scrittore Reinaldo Arenas (interpretato dal grande Javier Bardem).
Nel film “Lo scafandro e la farfalla” l’occhio sinistro del protagonista diviene l’unico punto di vista usato dalla telecamera per raccontare il film. La scelta coraggiosa della regia è sostenuta soltanto da alcuni flashback che intervengono, di quando in quando, per spiegare la condizione e il carattere anche ironico di Jean-Do. Ed è proprio grazie a questa ironia, la stessa che emergeva dal testo scritto, che il film riesce, malgrado le terribile premesse, a far sorridere e ad appassionare il pubblico.
Bravissimi gli interpreti, tra cui spiccano i protagonisti Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, e Max von Sydow e ottimo il montaggio.
Il film ha vinto il premio come Miglior Regia al Festival di Cannes 2007, e nel 2008 ha ricevuto i Golden Globe per Miglior Film Straniero e Miglior Regia.
Diego Altobelli (02/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1823
Julian Schnabel è regista di talento che ha saputo affermarsi proprio grazie a film-bio, pellicole tratte da storie vere. “Lo scafandro e la farfalla” pare chiudere così una trilogia iniziata idealmente con “Basquiat” nel 1996, sulla vita del primo artista di colore a ricevere un riconoscimento internazionale, e proseguita nel 2000 con “Prima che sia notte” – in cui raccontava la vita dello scrittore Reinaldo Arenas (interpretato dal grande Javier Bardem).
Nel film “Lo scafandro e la farfalla” l’occhio sinistro del protagonista diviene l’unico punto di vista usato dalla telecamera per raccontare il film. La scelta coraggiosa della regia è sostenuta soltanto da alcuni flashback che intervengono, di quando in quando, per spiegare la condizione e il carattere anche ironico di Jean-Do. Ed è proprio grazie a questa ironia, la stessa che emergeva dal testo scritto, che il film riesce, malgrado le terribile premesse, a far sorridere e ad appassionare il pubblico.
Bravissimi gli interpreti, tra cui spiccano i protagonisti Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, e Max von Sydow e ottimo il montaggio.
Il film ha vinto il premio come Miglior Regia al Festival di Cannes 2007, e nel 2008 ha ricevuto i Golden Globe per Miglior Film Straniero e Miglior Regia.
Diego Altobelli (02/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1823
2 commenti:
Di questo ho letto un gran bene. Spero che arrivi dalle mie parti, perché sto perdendo troppi film.
secondo me arriva. E' stato talmente publicizzato! ;)
ciao!
Ho vosto "rec" ieri sera in anteprima: consigliato se ami le emozioni forti.
Invece sono molto curioso per quello di Tim Burton...
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