Film della Festa del Cinema di Roma 2007 - Film di apertura
Anno: 2007
Regia: Alain Corneau
1958. Gu è un famoso gangster che evade di prigione e tenta di ritornare nel giro degli affari malavitosi. Per fare ciò viene coinvolto in un colpo a un blindato che trasporta lingotti d'oro. Ma la riuscita del colpo non rappresenterà la risalita dell'uomo, anzi...
Noir che riprende i toni del cinema francese degli anni Quaranta e Cinquanta, ma senza riuscirci. "Le Deuxieme souffle" è un polpettone che dopo due ore di masticazione risulta fortemente indigesto. Ritmo da messa funebre, musica da requiem incalzante (...?), e recitazione di maniera al servizio di una storia poco avvincente e palesemente autocompiaciuta. Da compiacersi invece c'è ben poco e a parte la buona fotografia (che usa colori caldi e forti contrasti per dipingere le scenografie), e qualche buona intuizione nelle inquadrature (diagonali, quasi si trattasse di un comic dell'epoca), alla fine della proiezione del film di Alain Corneau si ha voglia di dimenticarlo al più presto.Monica bellucci gigioneggia e si atteggia a femme fatale del noir: un po' Jessica Rabbit, un po' no, la sua è un'altra interpretazione monocrode con lacrimuccia annessa: finta. Bravi invece il resto del cast: Daniel Auteuil (anche se appare più "divertito" che "impegnato") e Michel Blanc su tutti.
Il film è un remake di "Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide" di Jean-Pierre Melville del 1966, ispirato a sua volta dal romanzo di José Giovanni.
Diego Altobelli (10/2007)
Anno: 2007
Regia: Alain Corneau
1958. Gu è un famoso gangster che evade di prigione e tenta di ritornare nel giro degli affari malavitosi. Per fare ciò viene coinvolto in un colpo a un blindato che trasporta lingotti d'oro. Ma la riuscita del colpo non rappresenterà la risalita dell'uomo, anzi...
Noir che riprende i toni del cinema francese degli anni Quaranta e Cinquanta, ma senza riuscirci. "Le Deuxieme souffle" è un polpettone che dopo due ore di masticazione risulta fortemente indigesto. Ritmo da messa funebre, musica da requiem incalzante (...?), e recitazione di maniera al servizio di una storia poco avvincente e palesemente autocompiaciuta. Da compiacersi invece c'è ben poco e a parte la buona fotografia (che usa colori caldi e forti contrasti per dipingere le scenografie), e qualche buona intuizione nelle inquadrature (diagonali, quasi si trattasse di un comic dell'epoca), alla fine della proiezione del film di Alain Corneau si ha voglia di dimenticarlo al più presto.Monica bellucci gigioneggia e si atteggia a femme fatale del noir: un po' Jessica Rabbit, un po' no, la sua è un'altra interpretazione monocrode con lacrimuccia annessa: finta. Bravi invece il resto del cast: Daniel Auteuil (anche se appare più "divertito" che "impegnato") e Michel Blanc su tutti.
Il film è un remake di "Tutte le ore feriscono... l'ultima uccide" di Jean-Pierre Melville del 1966, ispirato a sua volta dal romanzo di José Giovanni.
Diego Altobelli (10/2007)
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