Regia: Klay Hall
Distribuzione: Walt Disney
Torna Trilli, la fatina buona e imbranata affezionata a Peter Pan. E come nel primo film d’animazione a lei dedicato, anche in questo caso il nome "Trilli" suona più come un pretesto che come quello della protagonista.
Alla Radura Incantata sono in trepidante attesa per l’arrivo dell’Autunno. Per garantire il buon proseguimento delle stagioni, a Trilli viene affidato il compito di creare uno scettro magico che verrà usato durante l’annuale cerimonia di transizione. Purtroppo, a causa di un amico troppo volenteroso, lo scettro va in pezzi, e con esso il magico gioiello che sorreggeva! A Trilli non rimane altro da fare che credere a un’antica leggenda e mettersi in viaggio oltre l’Isola che non c’è…
Manuale del buon redattore: capitolo 1- Cosa NON dire a un pubblico giovane. È evidente che il personaggio di Trilli non è altro che una operazione commerciale volta a sfruttare il trend delle fatine che, un po’ come nel caso dei dinosauri, attirano un nutrito numero di bambini e bambine. E il regista Klay Hall (preferito al precedente Bradley Raymond) si limita a fare… “ciò per cui viene pagato”. Intrattenere quella specifica fascia di pubblico. Ecco così un alternarsi continuo di personaggi. Una passerella (lunga ottantuno minuti) di fatine e “fatini” in cui, siamo certi, troverete quello/a che più vi somiglia. A questo si aggiunge un via vai di scoiattoli, lucciole (grandissimo Brillo, vince lui alla fine), conigli saltellanti e molti altri animali tenerissimi. Le emozioni? Tutte nel finale, costruito per somigliare a quelle sfilate di colori e costumi che si vedono ogni giorno a Eurodisney, con tanto di fuochi d’artificio e l'aggiunta di una buona morale.
Manuale del buon redattore: capitolo finale - Cosa dire a un pubblico giovane. La grafica è molto curata, ma al giorno d’oggi questo è un cliché. I colori sono scintillanti. Le musiche allegre e non invasive. Lo zucchero e la simpatia scorrono a fiumi. Tutto è perfetto. Tutto è giocoso. Il mondo in cui vivete, anche. Quindi, non preoccupatevi.
Ora "seriamente". Se volete fare un regalo a un figlio, a un nipote o a un fratellino, portatelo a vedere Trilli e il tesoro perduto. Loro, di certo, apprezzeranno. Noi invece ci ridesteremo alla fine della proiezione dicendo con aria vaga: «Ti è piaciuto? Hai visto che bello?». E va bene così.
Diego Altobelli (09/2009)
estratto da http://www.moviesushi.it/html/recensione-Trilli_e_il_tesoro_perduto_Il_ritorno_della_Marilyn_in_miniatura-3237.html
Distribuzione: Walt Disney
Torna Trilli, la fatina buona e imbranata affezionata a Peter Pan. E come nel primo film d’animazione a lei dedicato, anche in questo caso il nome "Trilli" suona più come un pretesto che come quello della protagonista.
Alla Radura Incantata sono in trepidante attesa per l’arrivo dell’Autunno. Per garantire il buon proseguimento delle stagioni, a Trilli viene affidato il compito di creare uno scettro magico che verrà usato durante l’annuale cerimonia di transizione. Purtroppo, a causa di un amico troppo volenteroso, lo scettro va in pezzi, e con esso il magico gioiello che sorreggeva! A Trilli non rimane altro da fare che credere a un’antica leggenda e mettersi in viaggio oltre l’Isola che non c’è…
Manuale del buon redattore: capitolo 1- Cosa NON dire a un pubblico giovane. È evidente che il personaggio di Trilli non è altro che una operazione commerciale volta a sfruttare il trend delle fatine che, un po’ come nel caso dei dinosauri, attirano un nutrito numero di bambini e bambine. E il regista Klay Hall (preferito al precedente Bradley Raymond) si limita a fare… “ciò per cui viene pagato”. Intrattenere quella specifica fascia di pubblico. Ecco così un alternarsi continuo di personaggi. Una passerella (lunga ottantuno minuti) di fatine e “fatini” in cui, siamo certi, troverete quello/a che più vi somiglia. A questo si aggiunge un via vai di scoiattoli, lucciole (grandissimo Brillo, vince lui alla fine), conigli saltellanti e molti altri animali tenerissimi. Le emozioni? Tutte nel finale, costruito per somigliare a quelle sfilate di colori e costumi che si vedono ogni giorno a Eurodisney, con tanto di fuochi d’artificio e l'aggiunta di una buona morale.
Manuale del buon redattore: capitolo finale - Cosa dire a un pubblico giovane. La grafica è molto curata, ma al giorno d’oggi questo è un cliché. I colori sono scintillanti. Le musiche allegre e non invasive. Lo zucchero e la simpatia scorrono a fiumi. Tutto è perfetto. Tutto è giocoso. Il mondo in cui vivete, anche. Quindi, non preoccupatevi.
Ora "seriamente". Se volete fare un regalo a un figlio, a un nipote o a un fratellino, portatelo a vedere Trilli e il tesoro perduto. Loro, di certo, apprezzeranno. Noi invece ci ridesteremo alla fine della proiezione dicendo con aria vaga: «Ti è piaciuto? Hai visto che bello?». E va bene così.
Diego Altobelli (09/2009)
estratto da http://www.moviesushi.it/html/recensione-Trilli_e_il_tesoro_perduto_Il_ritorno_della_Marilyn_in_miniatura-3237.html
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