Regia: Jim Loach
Chissà che non vinca qualche cosa questo "Oranges and Sunshine" di Jim Loach, debuttante figlio d'arte del più famoso Ken. Verrebbe da dire buon sangue non mente, perchè la pellicola presentata in concorso al quinto Festival del cinema di Roma è potente e coraggiosa come poche altre.
Storia vera dell'inglese Margaret Humphreys, assistente sociale che scoprì nel 1986 un terribile segreto nascosto dal governo. Negli anni Cinquanta l'Inghilterra deportò all'estero oltre centomila bambini con difficoltà famigliari per risparmiare sulle casse dello Stato. Alle famiglie dei bambini venivano inventate fandonie, ai bambini invece che i genitori erano morti. I piccoli si ritrovano sperduti, vittime di abusi e violenze di ogni tipo...
Storia vera dell'inglese Margaret Humphreys, assistente sociale che scoprì nel 1986 un terribile segreto nascosto dal governo. Negli anni Cinquanta l'Inghilterra deportò all'estero oltre centomila bambini con difficoltà famigliari per risparmiare sulle casse dello Stato. Alle famiglie dei bambini venivano inventate fandonie, ai bambini invece che i genitori erano morti. I piccoli si ritrovano sperduti, vittime di abusi e violenze di ogni tipo...
Un fatto recente (Gordon Brown è stato costretto a scusarsi pubblicamente per i fatti sopra citati) del nostro Mondo. Ed è forse qui il punto di forza del film di Jim Loach: quello di parlare della omertà che ancora vive nella nostra cultura. Ad aiutarlo in questo compito non facile per un esordiente, la grande attrice Emily Watson che tratteggia con determinazione un personaggio forte come un'onda sugli scogli.
Calibrata e sempre nitida, la regia del figlio Loach già promette grandi cose. La storia è sporca, il film un pò meno, e forse è un peccato, ma riesce comunque ad andare dritta sul bersaglio.
Calibrata e sempre nitida, la regia del figlio Loach già promette grandi cose. La storia è sporca, il film un pò meno, e forse è un peccato, ma riesce comunque ad andare dritta sul bersaglio.
Diego Altobelli (11/2010)
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