Anno: 2007
Regia: Sivio Soldini
Distribuzione: Warner Bros.
Elsa e Michele sono una coppia sposata che vive comodamente e in condizioni agiate. Un brutto giorno però Michele perde il lavoro e per i due comincia un lungo calvario per cercare di sbarcare il lunario.Elsa rinuncia al suo impegno come restauratrice di affreschi storici, Michele accetterà persino di lavorare come pony exspress. Ritrovare il giusto equilibrio, quindi, non sarà facile...
Dopo "Agata e la tempesta" e "Brucio nel vento" Silvio Soldini torna al cinema proponendo un film toccante sulla precarietà del lavoro e la staticità della vita. "Giorni e nuvole" si "muove staticamente", lento ma inesorabile come una nuvola, con una regia volta a richiamare costantemente, attraverso continue allegorie (presenza di acquari, di foto, di affreschi e barche) l'immobilità della condizione sociale dei due protagonisti. Tutto il film va quindi interpretato in questo senso. Una riflessione a una situazione di staticità (vissuta a causa della perdita di lavoro e dell’incapacità di trovarne un altro) che però, come il restauro di un antico affresco, si muove verso la riscoperta del proprio sé. Un altro elemento che richiama questo concetto è rappresentato proprio dalla città in cui vivono Elsa e Michele, interpretati in modo profondo da Margherita Buy e Antonio Albanese, Genova: città che con il suo porto richiama lo stare fermi, come una barca, parcheggiati in attesa di ripartire. Ma per Soldini la ripartenza dei due protagonisti avviene dentro di loro: mettendosi alla prova, cercando nuovi lavori, rinunciando a sogni e cambiando vite. E i due si ritroveranno insieme, infine, maturi e consapevoli.“Finiti”come un vecchio affresco di cui diverranno parte integrante.
Bello.
Diego Altobelli (10/2007)
estratto da http://filmup.leonardo.it/giornienuvole.htm
Regia: Sivio Soldini
Distribuzione: Warner Bros.
Elsa e Michele sono una coppia sposata che vive comodamente e in condizioni agiate. Un brutto giorno però Michele perde il lavoro e per i due comincia un lungo calvario per cercare di sbarcare il lunario.Elsa rinuncia al suo impegno come restauratrice di affreschi storici, Michele accetterà persino di lavorare come pony exspress. Ritrovare il giusto equilibrio, quindi, non sarà facile...
Dopo "Agata e la tempesta" e "Brucio nel vento" Silvio Soldini torna al cinema proponendo un film toccante sulla precarietà del lavoro e la staticità della vita. "Giorni e nuvole" si "muove staticamente", lento ma inesorabile come una nuvola, con una regia volta a richiamare costantemente, attraverso continue allegorie (presenza di acquari, di foto, di affreschi e barche) l'immobilità della condizione sociale dei due protagonisti. Tutto il film va quindi interpretato in questo senso. Una riflessione a una situazione di staticità (vissuta a causa della perdita di lavoro e dell’incapacità di trovarne un altro) che però, come il restauro di un antico affresco, si muove verso la riscoperta del proprio sé. Un altro elemento che richiama questo concetto è rappresentato proprio dalla città in cui vivono Elsa e Michele, interpretati in modo profondo da Margherita Buy e Antonio Albanese, Genova: città che con il suo porto richiama lo stare fermi, come una barca, parcheggiati in attesa di ripartire. Ma per Soldini la ripartenza dei due protagonisti avviene dentro di loro: mettendosi alla prova, cercando nuovi lavori, rinunciando a sogni e cambiando vite. E i due si ritroveranno insieme, infine, maturi e consapevoli.“Finiti”come un vecchio affresco di cui diverranno parte integrante.
Bello.
Diego Altobelli (10/2007)
estratto da http://filmup.leonardo.it/giornienuvole.htm
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