Film della Festa del Cinema di Roma 2007 - Premiere
Anno: 2007
Regia: Francis Ford Coppola
Distribuzione: Bim
Dopo dieci anni di silenzio dal grande schermo Francis Ford Coppola torna dietro la cinepresa con "Un'altra giovinezza": film molto difficile e dall'anima intimamente contorta.
Il settantenne Dominic Matei viene colpito da un fulmine in un giorno di forte pioggia. Miracolosamente l'uomo non subisce danni permanenti, cominciando invece una sorta di rigenerazione fisica che lo porta a riavere l'età di 30 anni circa. Questa diventa l'occasione, unica per l'uomo, di tentare di portare a termine il lavoro della sua vita: un libro di ricerca sull'origine del linguaggio.
Coppola si lancia nel mondo del meta-linguaggio, proponendo un film di natura fortemente intima e dal carattere molto personale. Il regista abbandona i soggetti di stampo hollywoodiano producendosi un film, ispirato al difficile romanzo del rumeno Mircea Eliade, in cui indaga con passione nei concetti di superuomo, di identità, di spazio e di tempo, di origine delle cose, di conoscenza e di scienza, fino a ricercare l'origine di tutte le verità. Lento, estenuante e proteso verso l'incomprensibile, il film di Coppola è un viaggio troppo complicato per il pubblico "umano", raccontato in un arco narrativo che copre circa trent'anni e che cambia frequentemente protagonisti, punti di vista, e intenzioni finali. Un delirio cinematografico legittimato solo dalla grande esperienza del regista… Tutte queste considerazioni si fanno a una prima occhiata, ma "Un'altra giovinezza" non è solo questo. Coppola compie non solo un'indagine nel linguaggio, come la trama vuole far intendere, ma estende il discorso al Cinema stesso, suo campo di azione. E così assistiamo a scene proiettate al contrario (come quelle dei cinematografi di inizio secolo); fermi immagini e inquadrature fisse (come nel cinema muto); rallenty; montaggi alternati e continui come nei film di Griffith e Eiseinstein; passando per il cinema degli anni Cinquanta (ricordato nei titoli di testa e di coda); e alle ultime risonanze tematiche degli ultimi anni (la ricerca del super-io, i noir, il genere storico, ecc).
Francis Ford Coppola quindi stupisce e stranisce allo stesso tempo. Rimane la sensazione che il suo sia un film non del tutto riuscito, e che di fondo sia il risultato di un sessantenne annoiato.
Però, come regista e come Cinema, che classe!
Curiosità: Il regista si è affidato per il montaggio al grande Walter Murch, suo collaboratore da oltre 40 anni...
Diego Altobelli (10/2007)
Anno: 2007
Regia: Francis Ford Coppola
Distribuzione: Bim
Dopo dieci anni di silenzio dal grande schermo Francis Ford Coppola torna dietro la cinepresa con "Un'altra giovinezza": film molto difficile e dall'anima intimamente contorta.
Il settantenne Dominic Matei viene colpito da un fulmine in un giorno di forte pioggia. Miracolosamente l'uomo non subisce danni permanenti, cominciando invece una sorta di rigenerazione fisica che lo porta a riavere l'età di 30 anni circa. Questa diventa l'occasione, unica per l'uomo, di tentare di portare a termine il lavoro della sua vita: un libro di ricerca sull'origine del linguaggio.
Coppola si lancia nel mondo del meta-linguaggio, proponendo un film di natura fortemente intima e dal carattere molto personale. Il regista abbandona i soggetti di stampo hollywoodiano producendosi un film, ispirato al difficile romanzo del rumeno Mircea Eliade, in cui indaga con passione nei concetti di superuomo, di identità, di spazio e di tempo, di origine delle cose, di conoscenza e di scienza, fino a ricercare l'origine di tutte le verità. Lento, estenuante e proteso verso l'incomprensibile, il film di Coppola è un viaggio troppo complicato per il pubblico "umano", raccontato in un arco narrativo che copre circa trent'anni e che cambia frequentemente protagonisti, punti di vista, e intenzioni finali. Un delirio cinematografico legittimato solo dalla grande esperienza del regista… Tutte queste considerazioni si fanno a una prima occhiata, ma "Un'altra giovinezza" non è solo questo. Coppola compie non solo un'indagine nel linguaggio, come la trama vuole far intendere, ma estende il discorso al Cinema stesso, suo campo di azione. E così assistiamo a scene proiettate al contrario (come quelle dei cinematografi di inizio secolo); fermi immagini e inquadrature fisse (come nel cinema muto); rallenty; montaggi alternati e continui come nei film di Griffith e Eiseinstein; passando per il cinema degli anni Cinquanta (ricordato nei titoli di testa e di coda); e alle ultime risonanze tematiche degli ultimi anni (la ricerca del super-io, i noir, il genere storico, ecc).
Francis Ford Coppola quindi stupisce e stranisce allo stesso tempo. Rimane la sensazione che il suo sia un film non del tutto riuscito, e che di fondo sia il risultato di un sessantenne annoiato.
Però, come regista e come Cinema, che classe!
Curiosità: Il regista si è affidato per il montaggio al grande Walter Murch, suo collaboratore da oltre 40 anni...
Diego Altobelli (10/2007)
3 commenti:
Film assolutamente da vedere. Nonostante i difetti che hai evidenziato. Grazie. A presto.
Concordo sulla classe e sul mancato capolavoro. Ma non si dica, come molti hanno fatto, che si tratta di un pessimo film!!!
sono assolutamente d'accordo con te caro amosgitai. Molti non hanno nemmeno provato a capire il film... atteggiamento superficiale che, purtroppo, si vede spesso.
A presto
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