Film della Festa del Cinema di Roma 2007 - In concorso
Anno: 2007
Regia: Sergei Bodrov
Distribuzione: Bim
Nell'anno 1162 un Khan delle steppe ai confini tra Cina e Russia muore per avvelenamento, lasciando a suo figlio Temugin la successione di regnante col titolo di Khan. Ma il figlio ha solo nove anni, e la forza per governare la confusa e sparpagliata popolazione mongola arriverà solo in età adulta. Quella sarà l'inizio dell'era di Gengis Khan.
"Mongol" è un suggestivo affresco storico caratterizzato dalla regia dinamica di Sergei Bodrov (Oscar per "Il prigioniero del Caucaso" nel 1996), che ritma la pellicola alternando efficacemente combattimenti a scene introspettive. La prima parte, quella incentrata sul Khan bambino, è davvero degna di nota per la suggestione visiva con cui il tutto viene descritto. La seconda, in cui assistiamo alla presa di coscienza da parte del protagonista di divenire un unificatore per la propria Cina, più impulsiva, ma in generale godibile e con un combattimento finale davvero spettacolare. Entrambe, comunque,permeate di una sensazione di epicità che affascina e gratifica il pubblico. "Mongol" è un colossal storico in chiave mandarina, che riesce a risultare elegante e sobrio allo stesso tempo. Unico neo, a dire il vero non proprio trascurabile in un film di questo genere, è la descrizione che viene fatta del personaggio di Gengis Khan: raccontato come un assoluto "buono". Pacifico, credente, e mosso da veri ideali di giustizia e fratellanza. Così non fu, ma tra leggende e richiami mistici il film si lascia vedere, strizzando pure l'occhio a qualche eccesso stilistico che la regia di Bodrov si concede.
Diego Altobelli (10/2007)
Anno: 2007
Regia: Sergei Bodrov
Distribuzione: Bim
Nell'anno 1162 un Khan delle steppe ai confini tra Cina e Russia muore per avvelenamento, lasciando a suo figlio Temugin la successione di regnante col titolo di Khan. Ma il figlio ha solo nove anni, e la forza per governare la confusa e sparpagliata popolazione mongola arriverà solo in età adulta. Quella sarà l'inizio dell'era di Gengis Khan.
"Mongol" è un suggestivo affresco storico caratterizzato dalla regia dinamica di Sergei Bodrov (Oscar per "Il prigioniero del Caucaso" nel 1996), che ritma la pellicola alternando efficacemente combattimenti a scene introspettive. La prima parte, quella incentrata sul Khan bambino, è davvero degna di nota per la suggestione visiva con cui il tutto viene descritto. La seconda, in cui assistiamo alla presa di coscienza da parte del protagonista di divenire un unificatore per la propria Cina, più impulsiva, ma in generale godibile e con un combattimento finale davvero spettacolare. Entrambe, comunque,permeate di una sensazione di epicità che affascina e gratifica il pubblico. "Mongol" è un colossal storico in chiave mandarina, che riesce a risultare elegante e sobrio allo stesso tempo. Unico neo, a dire il vero non proprio trascurabile in un film di questo genere, è la descrizione che viene fatta del personaggio di Gengis Khan: raccontato come un assoluto "buono". Pacifico, credente, e mosso da veri ideali di giustizia e fratellanza. Così non fu, ma tra leggende e richiami mistici il film si lascia vedere, strizzando pure l'occhio a qualche eccesso stilistico che la regia di Bodrov si concede.
Diego Altobelli (10/2007)
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