Anno: 2007
Regia: Robert Redford
Distribuzione: 20th Century Fox
Avvincente e bellissima dissertazione sul vero ruolo che ha l'"uomo" nella risoluzione della guerra in Iraq e più profondamente sulla propria vita.
Due ranger dell'esercito degli Stati Uniti finiscono, durante una missione di infiltrazione in territorio talebano, su un crinale sperduto in mezzo alla neve. Mentre l'esercito si prodiga per salvarli, assistiamo a due conversazioni che stanno avvenendo parallelamente a quella situazione. La prima tra un Senatore repubblicano e una giornalista famosa, la seconda tra un professore universitario e un suo allievo promettente, ma privo di impegno.
Quando Robert Redford decide di dirigere un film, ormai è chiaro a tutti, come minimo bisogna aspettarsi una pellicola elegante, lucida e intelligente. "Leoni per agnelli" è tutto questo e molto di più. Redford mette a confronto il passato (interpretato nel lungo, magistrale, serrato duetto tra Tom Cruise e Meryl Streep), il futuro (discusso tra lo stesso Redford e il giovane attore Andrew Garfield), e il presente (con la vicenda dei due soldati americani) in uno scontro che avviene sullo stesso territorio concettuale: la volontà di fare e di essere nel mondo in cui si vive.
Sceneggiatura incisiva, che discute su tutto ciò che è avvenuto negli ultimi sei anni dopo l11 settembre, e che riesce con vero talento scrittorio, a descrivere i vari punti di vista con la stessa forza. Senza cioè mai eccedere verso una posizione rispetto che un'altra. Infatti, anche se intuibile la posizione politica di Redford nella "disputa" politica tra Iraq e America, nel film il regista non prende una posizione netta, ma si defila marginalmente ponendo la questione su prospettive più alte. Non è importante infatti ciò che è stato fatto, ma la posizione che si vuole prendere ora, per fermare, cambiare, o continuare una situazione che pare (pare) non aver altra prospettiva se non il collasso ideologico di entrambe le parti. Agire ora, dare leoni per agnelli o viceversa, ma decidere chi si vuole essere e prenderne coscienza.
Eccellenti gli interpreti, Meryl Streep e Robert Redford si litigano il film, ma Tom Cruise non è da meno e la sua interpretazione diviene tra le più riuscite degli ultimi anni. Bravo anche il giovane Andrew Garfield, convincente dall’inizio fino all’ultima, silenziosa, drammatica e inquietante scena del film.
Diego Altobelli (10/2007)
Regia: Robert Redford
Distribuzione: 20th Century Fox
Avvincente e bellissima dissertazione sul vero ruolo che ha l'"uomo" nella risoluzione della guerra in Iraq e più profondamente sulla propria vita.
Due ranger dell'esercito degli Stati Uniti finiscono, durante una missione di infiltrazione in territorio talebano, su un crinale sperduto in mezzo alla neve. Mentre l'esercito si prodiga per salvarli, assistiamo a due conversazioni che stanno avvenendo parallelamente a quella situazione. La prima tra un Senatore repubblicano e una giornalista famosa, la seconda tra un professore universitario e un suo allievo promettente, ma privo di impegno.
Quando Robert Redford decide di dirigere un film, ormai è chiaro a tutti, come minimo bisogna aspettarsi una pellicola elegante, lucida e intelligente. "Leoni per agnelli" è tutto questo e molto di più. Redford mette a confronto il passato (interpretato nel lungo, magistrale, serrato duetto tra Tom Cruise e Meryl Streep), il futuro (discusso tra lo stesso Redford e il giovane attore Andrew Garfield), e il presente (con la vicenda dei due soldati americani) in uno scontro che avviene sullo stesso territorio concettuale: la volontà di fare e di essere nel mondo in cui si vive.
Sceneggiatura incisiva, che discute su tutto ciò che è avvenuto negli ultimi sei anni dopo l11 settembre, e che riesce con vero talento scrittorio, a descrivere i vari punti di vista con la stessa forza. Senza cioè mai eccedere verso una posizione rispetto che un'altra. Infatti, anche se intuibile la posizione politica di Redford nella "disputa" politica tra Iraq e America, nel film il regista non prende una posizione netta, ma si defila marginalmente ponendo la questione su prospettive più alte. Non è importante infatti ciò che è stato fatto, ma la posizione che si vuole prendere ora, per fermare, cambiare, o continuare una situazione che pare (pare) non aver altra prospettiva se non il collasso ideologico di entrambe le parti. Agire ora, dare leoni per agnelli o viceversa, ma decidere chi si vuole essere e prenderne coscienza.
Eccellenti gli interpreti, Meryl Streep e Robert Redford si litigano il film, ma Tom Cruise non è da meno e la sua interpretazione diviene tra le più riuscite degli ultimi anni. Bravo anche il giovane Andrew Garfield, convincente dall’inizio fino all’ultima, silenziosa, drammatica e inquietante scena del film.
Diego Altobelli (10/2007)
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