Anno: 2011
Regia: Pawel Pawlikowski
Definiamola pure “una strana storia di fantasmi” questa pellicola diretta da Pawel Pawlikowski. Echeggiando il Polanski de “L’inquilino del terzo piano”, il regista crea un affascinante quanto straniante racconto di redenzione. Tratto dal romanzo omonimo di Douglas Kennedy.
Lo scrittore Tom arriva a Parigi per rivedere la figlia e chiederne l’affidamento. Dopo un brutto incontro con la ex moglie, dalla quale scappa inseguito dalla polizia, Tom si rifugia in un albergo senza documenti né bagagli. Lì, il direttore gli offre un lavoro misterioso in un strano garage. Una notte, poi, Tom conosce una donna con cui instaura una inquietante relazione. Nel frattempo nell’hotel muore il suo vicino di stanza…
Rielaborando la trama del film non si può che osservare una certa confusione. E la sensazione di smarrimento persiste anche dopo i titoli di coda. Diciamolo chiaramente: poco di ciò che verrete raccontato nel film di Pawlikoski viene spiegato o chiarito. E quel poco, forse, non vi convincerà. Come si diceva all’inizio, si può pensare a una confusa storia di fantasmi, o a un racconto di smarrimento e redenzione, ma in effetti il dubbio di un lavoro riuscito a metà rimane. A fare da contraltare a questa brutta sensazione ci sono due elementi molto validi. Il primo è la recitazione del protagonista, un bravo Ethan Hawke. Il secondo è rappresentato dalla regia quasi ipnotica, qua e là sporca, in generale molto ispirata.
Se state cercando un film su cui arrovellarvi e discutere tuffatevi nelle atmosfere de “La femme du cinquieme”, forse vi piacerà. In alternativa potete sempre recuperare Polanski e vivere senza rimorsi di coscienza.
Diego Altobelli (11/2011)
Regia: Pawel Pawlikowski
Definiamola pure “una strana storia di fantasmi” questa pellicola diretta da Pawel Pawlikowski. Echeggiando il Polanski de “L’inquilino del terzo piano”, il regista crea un affascinante quanto straniante racconto di redenzione. Tratto dal romanzo omonimo di Douglas Kennedy.
Lo scrittore Tom arriva a Parigi per rivedere la figlia e chiederne l’affidamento. Dopo un brutto incontro con la ex moglie, dalla quale scappa inseguito dalla polizia, Tom si rifugia in un albergo senza documenti né bagagli. Lì, il direttore gli offre un lavoro misterioso in un strano garage. Una notte, poi, Tom conosce una donna con cui instaura una inquietante relazione. Nel frattempo nell’hotel muore il suo vicino di stanza…
Rielaborando la trama del film non si può che osservare una certa confusione. E la sensazione di smarrimento persiste anche dopo i titoli di coda. Diciamolo chiaramente: poco di ciò che verrete raccontato nel film di Pawlikoski viene spiegato o chiarito. E quel poco, forse, non vi convincerà. Come si diceva all’inizio, si può pensare a una confusa storia di fantasmi, o a un racconto di smarrimento e redenzione, ma in effetti il dubbio di un lavoro riuscito a metà rimane. A fare da contraltare a questa brutta sensazione ci sono due elementi molto validi. Il primo è la recitazione del protagonista, un bravo Ethan Hawke. Il secondo è rappresentato dalla regia quasi ipnotica, qua e là sporca, in generale molto ispirata.
Se state cercando un film su cui arrovellarvi e discutere tuffatevi nelle atmosfere de “La femme du cinquieme”, forse vi piacerà. In alternativa potete sempre recuperare Polanski e vivere senza rimorsi di coscienza.
Diego Altobelli (11/2011)
1 commento:
ottima recensione ma il film non mi ispira molto. dopo "melancholia" cerco un pò di "normalità".
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