Anno: 2008
Regia: Ron Morales
Festival Internazionale del Film di Roma - Alice nella città
Produzione americana e filippina per un film di formazione intelligente e ben diretto da Ron Morales.
Hector è un bambino di 12 anni che, a causa della morte della madre, comincia a frequentare un gruppo di giovani scapestrati. Per superare l’iniziazione alla banda, Hector è costretto ad entrare nella casa di un fotografo. Sara’ l’inizio di una bella amicizia.
Non originalissimo, questo "Santa Mesa", ma comunque efficace sia dal punto di vista registico, sia dal punto di vista della recitazione. Il giovane Jacob Shalov, nel ruolo di Hector, dimostra di possedere le carte in regole per il ruolo che deve ricoprire, e anche per proseguire nella difficile carriera di attore: tutto questo grazie ad una mimica facciale capace di trasmettere emozioni di smarrimento e sagacia.
La regia gioca con la fotografia, esattamente come fa il protagonista del film, e tramite quella cerca di andare al di là dell’immagine, cercando nuovi valori simbolici. Un tentativo riuscito a metà che si perde forse in un atteggiamento troppo scolastico e didascalico. I momenti migliori del film rimangono comunque quelli in cui il piccolo Hector rimane da solo con i suoi pensieri a scrutare silenziosamente gli animi vivaci dei suoi coetanei. Ispirato.
"Santa Mesa" è quindi una bella sorpresa, un film da vedere sia per grandi, che per i più piccoli che ha la capacità aggiunta di descrivere il rapporto tra la povertà e la cultura: per il regista, la prima impersonata da un bambino, la seconda dall’adulto.
Diego Altobelli (10/2008)
estratto da http://filmup.leonardo.it/santamesa.htm
Regia: Ron Morales
Festival Internazionale del Film di Roma - Alice nella città
Produzione americana e filippina per un film di formazione intelligente e ben diretto da Ron Morales.
Hector è un bambino di 12 anni che, a causa della morte della madre, comincia a frequentare un gruppo di giovani scapestrati. Per superare l’iniziazione alla banda, Hector è costretto ad entrare nella casa di un fotografo. Sara’ l’inizio di una bella amicizia.
Non originalissimo, questo "Santa Mesa", ma comunque efficace sia dal punto di vista registico, sia dal punto di vista della recitazione. Il giovane Jacob Shalov, nel ruolo di Hector, dimostra di possedere le carte in regole per il ruolo che deve ricoprire, e anche per proseguire nella difficile carriera di attore: tutto questo grazie ad una mimica facciale capace di trasmettere emozioni di smarrimento e sagacia.
La regia gioca con la fotografia, esattamente come fa il protagonista del film, e tramite quella cerca di andare al di là dell’immagine, cercando nuovi valori simbolici. Un tentativo riuscito a metà che si perde forse in un atteggiamento troppo scolastico e didascalico. I momenti migliori del film rimangono comunque quelli in cui il piccolo Hector rimane da solo con i suoi pensieri a scrutare silenziosamente gli animi vivaci dei suoi coetanei. Ispirato.
"Santa Mesa" è quindi una bella sorpresa, un film da vedere sia per grandi, che per i più piccoli che ha la capacità aggiunta di descrivere il rapporto tra la povertà e la cultura: per il regista, la prima impersonata da un bambino, la seconda dall’adulto.
Diego Altobelli (10/2008)
estratto da http://filmup.leonardo.it/santamesa.htm
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