venerdì 25 aprile 2008

Il cacciatore di aquiloni

Anno: 2008
Regia: Marc Foster
Distribuzione: Filmauro

Kabul, 1978. Amir e Hassan sono due ragazzini, legati da un profondo sentimento di amicizia, il cui passatempo preferito è quello di “cacciare” aquiloni. Quando i Russi entrano a Kabul, i due sono costretti a separarsi. Amir emigra negli Stati Uniti; Hassan invece cerca riparo in terre confinanti. Le loro strade però, sono destinate a incrociarsi nuovamente con risvolti imprevedibili...

Tratto dal best seller omonimo di Khaled Hosseini, il film diretto da Marc Foster (regista di “Neverland” e “Vero come la finzione”) non riesce nella difficile impresa di trasmettere alla pellicola la stessa magia che emergeva dalle parole dello scrittore afghano. Regia troppo piatta e decisamente sottotono rispetto alle pellicole precedenti che hanno fatto conoscere il regista tedesco. “Il cacciatore di aquiloni” è un film a metà strada tra il dramma personale e quello storico, ma il suo più grande difetto è quello di non riuscire a imprimere la giusta forza né nel descrivere l’una, né nel descrivere l’altra. L’effetto che si ha alla fine è quindi quello di una pellicola decisamente “scolastica”: più adatta cioè a gite per classi studentesche.

Poca magia, poca poesia, e debole resa nel descrivere i (pochi) colpi di scena per cui vive la trama. Dilatandosi nel tempo infatti, questa si fa di più difficile comprensione e poco facile da seguire: cambiando scenari - Afghanistan, Usa, di nuovo Afghanistan - cambiano anche i tempi (fine anni Settanta, inizio anni Ottanta, Novanta, fino a giungere al 2004...), e il tutto si fa sfuggente e, fondamentalmente, poco incisivo.
Alla sceneggiatura monocorde non aiuta neppure la recitazione degli attori: troppo spesso televisivi e raramente cinematografici.

“Il cacciatore di aquiloni” è un film che si può consigliare solo a due tipologie di pubblico: il primo la scolaresca in gita, che grazie alla buona ricostruzione storica potrà avere materiale per dibattiti di ritorno in classe; il secondo è chi ha letto il libro. Anche se quest’ultimo rimarrà profondamente deluso dall’incapacità del bravo Marc Foster di catturare la magia del romanzo di Khaled Hosseini.

Diego Altobelli (03/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1848

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