mercoledì 13 luglio 2011

Transformers 3

Anno: 2011
Regia: Michael Bay
Distribuzione: Uip

La terza pellicola dedicata ai Transformers inizia dove finiva la precedente. Michael Bay cerca di aggiustare il tiro, dopo aver ricevuto aspre critiche per la caotica regia del secondo episodio, e ora la sceneggiatura appare più uniforme e lineare.

Sam non rieasce a trovare lavoro malgrado un buon curriculum e, soprattutto, l'aver ricevuto la medaglia all'onore militare direttamente dalle mani di Obama. Sarà anche la crisi che ha il partito democratico negli States, fatto sta che quest'ultimo particolare non impressiona nessuno. Al ragazzo non rimane altro che accettare l'impiego presso il datore di lavoro della sua ragazza. Si instaura un gioco delle parti, mentre fuori, dallo spazio, i Decepticon si apprestano ad invadere la Terra...

Fuori la bella Megan Fox, dentro l'altrettanto bella, ma meno carismatica Rosie Huntington-Whiteley. Per il resto il meccanismo non cambia e neppure Michael Bay. Semmai, il regista alza l'asticella, il tiro. Nel terzo capitolo decide di mettere tutto ciò che non era riuscito a mettere nei primi due episodi. La scena dell'invasione aliena è notevole. Ma il resto annaspa in dialoghi che non seguono le immagini e in combattimenti tra robot che francamente si distinguono poco l'uno dall'altro. Anche gli attori fanno il minimo indispensabile, anche perchè, sembrano dire, con la mole di effetti speciali che la produzione Hasbro propone sul piatto, a noi chi ci pensa? E' così un John Malkovich risicato fa da spalla a un John Turturro costretto in un ruolo (quello dell'ex agente Cia) che davvero non ha niente da aggiungere. Il personaggio di Shia Le Beouf, diviso tra il precariato e l'illusione di un amore, appare troppo nervoso, a volte in modo irritante. Dà rispostacce senza motivo, si agita. E i robot, che dovrebbero essere il vero traino del film, vengono messi da parte a favore degli umani militari amati dal regista. Insomma, "Transformers 3" è un film che si lascia guardare, ma che al tempo stesso stanca minuto dopo minuto. E se si pensa che una parte del film (un inseguimento), tramite l'uso della computer grafica, è stato ripreso (copiato) da "The Island" (altra pellicola di Bay), non solo vengono dubbi sulla serietà dell'operazione Transformers, ma persino su quella del regista. Resta interessante da notare solo la riscrittura della storia americana. Una cosa che negli ultimi tempi sta diventando una specie di moda diffusa nel cinema di Hollywood. Significherà qualcosa?

Diego Altobelli (07/2011)