venerdì 23 settembre 2011

Il mai nato

Anno: 2009
Regia: David S. Goyer
Distribuzione: Uip

Arriva Il mai nato, pellicola a misura di teenager diretta uggiosamente da David S. Goyer, già regista di Blade Trinity.

Prodotto da Michael Bay e Brad Fuller, gli stessi che finanziarono il remake di Non aprite quella porta, nelle premesse Il mai nato appariva come una simpatica alternativa ai vari “filmoni” di questa incredibile stagione cinematografica. Un bel thriller venato di sfumature horror, insomma, di quelli magari anche un poco scontati, ma che ti vai comunque a vedere per riposare le meningi da “dubbi vari”, “strade rivoluzionarie” e “casi curiosi di uomini nati vecchi”. Purtroppo però, questa volta la delusione giunge impietosa.

Casey Beldon, in seguito a una leggera contusione subita all’occhio sinistro, comincia a essere perseguitata dall’immagine di un bambino morto. È evidente che c’è qualcosa di molto strano dietro e, collegando il bambino a una vecchia foto, la giovane Casey inizia a indagare sul proprio passato...

Purtroppo Il mai nato appartiene a quella tipologia di film dove varie idee confuse vengono raffazzonate alla meno peggio per assecondare uno spunto nemmeno troppo originale. In fondo, viene da pensare, ci troviamo davanti il classico “baby-demonio” che da The Omen in avanti (e forse anche indietro) di morti ammazzati ne ha visti proprio tanti. In questo caso poi, la regia di Goyer prende sì pieghe spesso inaspettate, ma quasi sempre discontinue. Si va dalla visione di filmati in Super 8 girati in un manicomio, inquietanti come uno sbadiglio; si passa al vicino di casa potenzialmente malefico, decisamente meno paurosi di quelli che magari si hanno per davvero; arrivando persino a un esorcismo organizzato, come si dice, “in quattro e quattro otto” e guidato da un Gary Oldman che “sbuca” dal nulla solo per il gran finale.
Alla fine di un intreccio tanto sconclusionato non si può che rimanere perplessi.
Il resto del film, in linea con sceneggiatura e regia, è quanto di meglio e di peggio si è visto negli ultimi venti anni nel cinema horror. E nemmeno l’idea, l’unica davvero interessante, di vedere responsabilità naziste nell’origine del Male riesce poi a essere sfruttata adeguatamente, risultando solo come un pretesto inutile ai fini dello svolgimento narrativo.

Diego Altobelli (02/2009)