lunedì 15 settembre 2008

Hancock

Anno: 2008
Regia: Peter Berg
Distribuzione: Sony Pictures

Film originale, "Hancock", diretto da Peter Berg, si pone come obiettivo quello di rompere gli schemi su cui si muovono le trame sui supereroi.

"Hancock" è un supereroe. In città lo sanno, lo conoscono e malgrado combatta il crimine la gente conosce anche bene i danni che crea all'intera comunità. Oltretutto Hancock non fa davvero nulla per piacere al prossimo: è sempre ubriaco, strafottente e distrugge tutto ciò che incontra sulla sua strada. Quando però evita che l'automobilista Ray venga travolto da un treno in corsa facendolo deragliare, lo stesso Ray propone al supereroe di lavorare sulla sua immagine. Un cambiamento che porterà Hancock a scoprire che non è l'unico superumano in circolazione...

Va bene rompere gli schemi, però forse questa volta si ha esagerato. La trama di "Hancock" parte piuttosto bene, proponendo un supereroe dagli atteggiamenti più realistici rispetto alle normali consuetudini viste sul grande schermo ma deraglia in fase avanzata, finendo per raccontare una storia a metà strada tra "Highlander" e "City of angels", mettendo in mezzo un po' di tutto: dal mito degli angeli, agli ufo, a un amore “new-age”.
Il pathos non manca, la regia di Peter Berg riesce abbastanza bene a gestire sia le movenze computerizzate dei personaggi principali, con alcune scene apocalittiche esagerate, dal grande impatto visivo, ma sostanzialmente inutili ai fini drammatici; sia le scene più introspettive in cui sono i sentimenti a farla da padrone.
Will Smith gigioneggia e si diverte a interpretare un personaggio alcolizzato e affetto da amnesia: convincente e crepuscolare al punto giusto. Molto brava e intrigante anche Charlize Theron che fa da contro altare superando, a volte, l’interpretazione del protagonista.

"Hancok" è insomma film interessante, il cui giudizio però non supera la mera sufficienza.

Diego Altobelli (09/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1928

Le tre scimmie

Anno: 2008
Regia: Nuri Bilge Ceylan
Distribuzione: Bim

Per evitare l’accusa di omicidio colposo dopo aver investito un uomo con la macchina, un politico di nome Servet convince Eyup, suo autista, ad addossarsi la colpa. Eyup, all’uscita dal carcere potrà godere di un lauto compenso, ma non sa che durante la sua permanenza in cella, la moglie Hacer verrà sedotta dallo stesso Servet. La relazione non durerà e porterà alla morte di uno dei due…

Vincitore al 61° Festival di Cannes del premio per la Miglior Regia, “Le tre scimmie” diretto da Nuri Bilge Ceylan (“Uzak”, 2003) si propone come un thriller interessante, ma dal ritmo lento.La buona regia di Ceylan, infatti, viene sorretta dall'ottima fotografia di Gokhan Tiryaki. Purtroppo, però, l’impianto scenico non basta a incantare il pubblico che, stordito da tanto silenzio sullo schermo, finisce per annoiarsi sperando in un colpo di scena che, malauguratamente, non avviene.E’ la trama, insomma, il vero punto debole della pellicola, che oltretutto usa degli inserimenti al limite del visionario difficilmente giustificabili sul piano narrativo.Dal punto di vista recitativo il film si fa sostenere dai due protagonisti Yavuz Bingol e Latice Haslan, molto bravi nel descrivere con intensa passione la difficile scelta cui vanno incontro e la difficile gestione del loro rapporto dopo il tradimento.

"Le tre scimmie", che nel film sono identificati in padre, madre e figlio, rimane comunque un film davvero troppo lento. Un ritmo più sostenuto avrebbe reso il film più fruibile e meno pretenzioso.

Diego Altobelli (09/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1931