Anno: 2011 Regia: Inna Evlannikova e Svyatoslav Ushakov
C’è molta commemorazione in questo "Space dogs", film che segna il debutto russo nel mondo dell’animazione 3D. Girato a quattro mani da Inna Evlannikova e Svyatoslav Ushakov, "Space dogs" è stato sovvenzionato proprio dal Centro di Studio Nazionale del Cinema, in occasione del 50° anniversario del volo spaziale di Belka e Strelka, le prime due cagnette astronaute della Storia.
1962, alla Casa Bianca viene recapitato un misterioso regalo indirizzato alla figlia del Presidente Kennedy, Caroline. Il regalo è una cagnetta bianca e vivace che racconterà agli altri animali domestici di casa la "vera" storia che portò la mamma Belka e l’amica Strelka a volare nello spazio... Un tempo era lo spazio, ora è l’animazione.
Sono decisamente cambiati i tempi, e forse oggi della Guerra Fredda non rimane davvero più niente, però è innegabile quanto il film "Space dogs" sembri un tentativo (a dire il vero piuttosto maldestro) di raggiungere gli americani nel campo dell’animazione. E nel farlo, sembra quasi di assistere a una baruffa tra marmocchi, in cui il più cicciotto (la Russia) ricorda al più smilzo (gli Stati Uniti) che un tempo era lui a primeggiare, seppure in un altro campo... Nel film di Evlannikova e Ushakov - campioni d’incasso in patria - insomma c’è troppo nazionalismo, condito da un umorismo sfacciato pieno di riferimenti alle produzioni occidentali. E il che, sia chiaro, andrebbe pure bene se il risultato finale fosse esente da difetti. Invece così non è. E oltre a una sceneggiatura confusa (ma per carità, in fondo si tratta di un cartone animato indirizzato ai più piccoli e quindi si può anche chiudere un occhio sulla costruzione narrativa), si aggiunge anche una resa tecnica per quanto riguarda l’animazione ancora parecchio indietro coi tempi. Addirittura in alcuni momenti sembra di assistere a certi cortometraggi animati amatoriali visualizzabili su Youtube. Il 3D poi c’è, ma appare anch’esso di qualità altalenante.
E’ un primo lavoro, e senza essere troppo cattivi nel giudizio possiamo dire che si tratta comunque di un risultato apprezzabile. Speriamo allora che i futuri progetti possano essere davvero più... competitivi.
Diego Altobelli (03/2011)

In questo caso, poi, bisogna aspettare un po’ per abituarsi alla recitazione dei protagonisti. Nicholas Cage è diesel nell’entrare nel ruolo, e lascia ampio spazio di manovra alla sexy e spiazzante Amber Heard, a pieno regime se qui non ha neppure antagoniste altrettanto appariscenti come nel recente “The Ward” di John Carpenter. Il risultato, l’avrete capito, è di quelli confusi, ma divertenti. Inutili, ma gradevoli. Insomma una gita in macchina con l’autoradio a palla, il vento tra i capelli e una compagnia senza pretese. 
Tutto questo per introdurre quindi, non senza un pizzico di snobismo, l’ennesima produzione prima fumettistica, poi cinematografica, volta a dissacrare (ancora una volta) il mondo dei supereroi “veri” come Spider-man o Superman. In questo caso (ma come in molti altri) gli autori che si gettano nell’impresa hanno curriculum eccellenti. Millar rilanciò il personaggio di The Punisher e dei Vendicatori (dati dalla stessa casa editrice che li pubblicava per “finiti”); Romita Jr, invece non ha bisogno di presentazioni in quanto ha caratterizzato per anni i disegni dei personaggi dei fumetti più famosi d’America. Il risultato che si ottiene in questa incarnazione cinematografica di “Kick-Ass” è il medesimo di sempre (e che novità, verrebbe da dire): il supereroe come figura viene bistrattata a favore di un cinismo dilagante che fa i buffetti a una violenza splatter – hardcore che definire sopra le righe in questo caso è fare facile ironia. I buoni (una bambina di 11 anni, un ex poliziotto psicopatico e un diciassettenne impacciato) tagliano, affettano, infilzano e elettrificano qualunque cosa si muova sullo schermo. I cattivi, d’altro canto, rispondono interrogando (si fa per dire) i malcapitati per scoprire le identità dei suddetti protagonisti, salvo poi sistematicamente sfuggirgli di mano la situazione e uccidere le persone nei formi a microonde (!).
