giovedì 17 luglio 2008

HellBoy 2: The Golden Army

Anno: 2008
Regia: Guillermo Del Toro
Distribuzione: UIP

Il principe Nuada, dopo anni di esilio nel mondo degli umani, seguendo un'antica profezia, riesce a mettere le mani sulla corona magica che dà il potere di controllare la Golden Army, una micidiale armata di robot. Spetterà al gruppo guidato da Hellboy fermare l'ascesa di questo neo principe delle tenebre...

Decisamente più ispirato rispetto al primo "Hellboy", questo seguito "The Golden Army" consacra sia il regista Guillermo Del Toro (candidato all'Oscar l'anno passato per Il labirinto del fauno) come uno dei più visionari registi dei nostri tempi, sia il personaggio di Hellboy, unitamente alla sua cricca di demoni, come uno dei più convincenti e intriganti personaggi nella storia del cinema fantastico. Del Toro sembra dare davvero il meglio di sé in una pellicola che trabocca di elementi fantastici persino più delle striscie da cui è tratto. D'altro canto Mike Mignola, autore del fumetto, avendo curato il soggetto è riuscito comunque a rimanere fedele all'opera originale, arricchendo la pellicola di suggestioni apocalittiche che solo una lettura attenta del comic poteva suggerire.
Ottimo lavoro, quindi, con un paio di scene davvero degne di nota (segnatamente l'incontro con la Morte, e tutta la prima scena che narra la leggenda della Golden Army), che donano alla pellicola una vera e propria impronta distintiva.Le noti dolenti arrivano dalle tematiche affrontate che vedono ancora una volta come filo conduttore della storia il troppe volte abusato tema della diversità. Poco male, comunque, un finale inatteso e una profezia di morte sullo sfondo fanno presagire un più impegnativo terzo capitolo.

"Hellboy 2 - The Golden Army", insomma, appassiona ed entusiasma sia l'amante del fumetto, che lo spettatore occasionale che si vedrà rapito da un mondo tanto grottesco quanto ammaliante.

Diego Altobelli (07/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1914

Il mio sogno più grande - Gracie

Anno: 2008
Regia: Davis Guggenheim
Distribuzione: Moviemax

Ispirato a fatti realmente accaduti alla famiglia della moglie Elizabeth Shue, il regista Davis Guggenheim firma un lungometraggio che ha come sfondo il mondo del calcio dilettantistico, ma con un piglio che purtroppo non va molto oltre il trand televisivo.

Gracie Bowen è molto legata al fratello Johnny, futura stella del calcio e ragazzo dall'inesauribile vitalità. Un giorno però, in seguito alla sconfitta della propria squadra in una partita fondamentale per il proseguimento del campionato, Johnny è vittima di un incidente stradale in cui perde la vita. Gracie allora, logorata dal dolore, decide di riscattare il nome del fratello tentando di entrare a far parte della sua stessa squadra. Convincere parenti, amici e allenatori della possibile riuscita del suo sogno, non sarà facile...

Peccato per la sceneggiatura. Questo è ciò che si pensa alla fine della proiezione de "Il mio sogno più grande". Un film che dalla sua aveva parecchi punti forti: un buon cast, una storia vera alle spalle, il tema del gioco del calcio visto come rivalsa e riscatto... Purtroppo però, il film si perde nella troppa melassa con cui sono conditi i dialoghi, e nell'incapacità (a dire il vero tutta registica) di non riuscire a infondere il giusto respiro visivo alle scene che lo meriterebbero. Ne è un esempio lampante proprio la scena della morte del povero Johnny, vista attraverso un pianto poco convinto degli attori e accompagnato da una colonna sonora per nulla partecipe.

Meglio se si pensa alla recitazione, anche grazie ai fratelli Shue, con Elizabeth vero motore del film, e alla giovane protagonista Carly Schroeder: convincente abbastanza da far tifare per lei fino all'ultimo, risolutivo, tiro in porta.

Diego Altobelli (07/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/