venerdì 18 gennaio 2008

Alvin Superstar

Anno: 2008
Regia: Tim Hill
Distribuzione: 20th Century Fox

Dave Seville, un musicista squattrinato, ha due sogni che da tanto tempo spera di realizzare: il primo è scrivere una canzone di successo che lo lanci nel firmamento dei grandi cantautori; il secondo è quello di riconquistare il cuore della sua vicina di casa Claire.
Quando un giorno, accidentalmente, tre scoiattoli canterini irrompono in casa sua, Dave ha la possibilità concreta di realizzare entrambe le
aspirazioni...

Nel 1959 il musicista Ross Bagdassarian, nel tentativo di trovare una melodia di successo che raggiungesse il cuore di tutti, creò il gruppo musicale “Alvin and the Chipmunks”, formato da tre scoiattoli canterini che cantano e suonano una serie di motivetti orecchiabili. Il successo che seguì al primo pezzo, un jingle natalizio, fu immediato e da quel momento in avanti il bizzarro gruppo musicale sfornò un successo dopo l’altro, fino ad oggi, raggiungendo le sale cinematografiche.
Il film di Tim Hill, finalmente, propone un soggetto indirizzato a un pubblico di giovanissimi che, dopo tante pellicole di animazione basate su soggetti adulti, riesce a godere della giusta leggerezza e spensieratezza che si aspetta da un film di animazione.

"Alvin Superstar" scivola via proprio come l'ascolto di certi album d'annata. Tra parodie più o meno velate alle pop star (dalle Destiny's child a Justine Timberlake) e cover di single di successo, il film di Hill dispensa sorrisi, motivetti orecchiabili, e ridona dignità visiva ai tre scoiattoli. Quest’ultimi tutti realizzati con l'ausilio della computer grafica e perfettamente inseriti nelle immagini reali della pellicola.


Dopo lo scarso, quanto furbo, "Garfield 2" era legittimo non aspettarsi nulla dall'ultima fatica di Tim Hill. Invece bisogna ricredersi: "Alvin Superstar" diverte tutti in un omaggio a un genio visionario della musica contemporanea: Ross Bagdassarian. Ah, ovviamente, aspettiamoci il seguito!

Diego Altobelli (1/2008)

lunedì 14 gennaio 2008

Riparo - Anis tra di noi

Anno: 2008
Regia: Marco Simon Puccioni
Distribuzione: Movimento Film

Anna e Mara, tornando da una vacanza romantica in Tunisia, scoprono che un giovane di nome Anis si è intrufolato nella loro automobile approfittando dell’occasione per passare la frontiera e iniziare una nuova vita in Italia. Prese alla sprovvista le due decidono comunque di “coprire” il ragazzo e accoglierlo con loro nel Bel Paese. I tre inizieranno così una nuova vita insieme...

Triangolo amoroso originale quanto inefficace. In “Riparo” di Marco Simon Puccioni, la storia delle due ragazze il cui rapporto viene messo in crisi da un giovanissimo e inesperto tunisino non regge, e non solo dal punto di vista della sceneggiatura. La regia, infatti, si muove con l’affanno e nell’ansia di voler stupire lo spettatore, ma in mancanza di idee, o allegorie davvero efficaci, ripiega maldestramente su baci saffici ed effusioni amorose tra le due. I dialoghi stentano, là dove un giovane tunisino non fa altro che ripetere pedissequamente quanto lui sia serio e quanto sia importante avere una famiglia, con una recitazione che segue la generale mediocrità della narrazione. Noia, purtroppo, e tutto fila via (non liscio) senza comunicare niente di preciso allo spettatore, ma lasciandolo confuso proprio come appaiono le protagoniste della storia.

Il senso del “riparo” espresso dal titolo viene interrogato dal regista di documentari Simon Puccioni, ma rimane sospesa, e sostanzialmente lacunosa, la sua conclusione. In un finale drammatico e privo di soluzione, l’unica cosa davvero sensata pare essere una frase espressa da una delle due protagoniste, che recita: “...che razza di rapporto è il nostro se viene messo in crisi da un ragazzino extracomunitario?”.
A questa domanda Puccioni non risponde soccombendo ad un autogol spiazzante, in una corsa finale che per giunta sa tanto di fuga dal suo stesso film.

Diego Altobelli (1/2008)
estratto da http://filmup.leonardo.it/riparo.htm

Bianco e nero

Anno:2008
Regia: Cristina Comencini
Distribuzione: 01 Distribuzione

Elena lavora come mediatrice culturale in un istituto che tratta problematiche relative al continente africano. Il marito Carlo non condivide affatto la stessa passione, ma suo malgrado viene coinvolto e trascinato alle pedanti serate benefiche cui partecipa la moglie. Proprio a una di queste Carlo conosce Nadine, una magnetica senegalese di cui s'invaghisce. Quando tra i due esploderà la passione, dovranno fare i conti con i pregiudizi e le differenze razziali…

Il nuovo lungometraggio della Comencini tratta con entusiasmo l’attuale tema della diversità razziale. Per farlo si serve dei tempi della commedia un po’ come avveniva in "Indovina chi viene a cena?", ma suo malgrado la regista non riesce a raggiungere la stessa profondità, intelligenza ed eleganza della pellicola del 1967. Complice anche un cast non proprio costruito su veri talenti recitativi (Fabio Volo e Ambra Angiolini, pur impegnandosi, non raggiungono la sufficienza) e una sceneggiatura articolata sì, ma debole sul piano delle emozioni, "Bianco e nero" si limita a girare intorno a frasi e luoghi comuni del caso.

Fabio Volo riesce bene nel rappresentare con il suo volto un'italietta fatta di uomini senza storia e senza idee precise su nessun tema, neppure quando uno di questi coinvolge la sua esistenza. Ed eccolo così, ancora una volta, interpretare se stesso in un loop di facce, espressioni e smorfie che non dicono nulla. Diverso invece il discorso sul resto del cast. Ambra, qui alla prova del nove dopo il film di Ozpetek, dimostra la sua inesperienza davanti alla cinepresa, ma viene ben supportata dagli altri attori, compresa la rivelazione Aissa Maiga.

Il tentativo da parte della Comencini di scavare nel problema del razzismo è lodevole, ma il risultato è inefficace e un po' qualunquista.

Diego Altobelli (1/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1799