
Regia: Matt Reeves
Distribuzione: Uip
Quando “Godzilla” incontra la tecnica usata per girare “The Blair witch project”, nasce una pellicola dal titolo “Cloverfield”, un film che per la sua natura innovativa riesce a ritagliarsi un posto nel panorama del “Cinema dei Mostri”.
Un party con gli amici è l’occasione per Rob di festeggiare un nuovo posto di lavoro che lo porterà a lasciare l’America per trasferirsi in Giappone. Durante la festa però, Manhattan viene attaccata da una bizzarra e gigantesca creatura venuta da chissà dove. Per Rob e i suoi amici inizia una lotta per la sopravvivenza…

L’inizio è di quelli tranquilli, quasi noiosi, che fa storcere il naso davanti a dialoghi non proprio incalzanti e una trama che sembra girare intorno al mero triangolo amoroso. Pretesto: lo schianto della testa della Statua della Libertà nel cuore di Manhattan dà il via alle danze. Da quel momento viene infatti rivelata tutta la natura “giocattolo” del film che come una giostra, un ottovolante, o quegli strani incroci tra montagne russe e realtà virtuale visitabili in certi parchi giochi, si dipana tra palazzi in distruzione, attacchi militari e fughe a perdifiato viste attraverso la telecamera a mano di uno dei protagonisti.
Un tentativo il cui risultato porta il pubblico a una immedesimazione quasi totale.

Ma è fantascienza (per ora) e “Cloverfield”, che porta anche la firma del produttore J.J. Abrams, si lascia vedere.
Alla prima scena che richiama le immagini dell’undici settembre segue il panico nelle strade per un mostro che non si conosce, in un vertiginoso immaginario collettivo fatto di fiction vista attraverso internet e telefonini. E’ la nuova società, insomma, quella descritta: in preda al panico e alla xenofobia.
Al di là però di tutte queste possibili letture, che nascondono la colpa (grande) di non trovarsi più di fronte a un vero “film”, rimane l’idea di quell’ottovolante, che farà anche venire il mal di mare, ma appena ne sarete usciti avrete avuto l’impulso di rimontarci sopra per farvi un altro giro.
Diego Altobelli (01/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1815