Si ispira a fatti realmente accaduti il nuovo film di Tom Tykwer (regista de "Profumo – Storia di un assassino" e "Lola corre"), ovvero al coinvolgimento in traffici illeciti che vide protagonista la Bank of Credit and Commercial International negli anni Settanta.
Louis Sallinger, agente dell’Interpol che sta investigando sul giro di affari della Bank of Credit and Commercial International, vede morire un suo collega davanti ai propri occhi. Investigando sul fatto, Sallinger si rende che è la stessa BCCI ad aver commessionato l’omicidio. Inizia così una indagine rischiosa per portare alla luce le numerose attività illegali della multinazionale…
Il lungo lavoro di sceneggiatura (durato anni) ad opera di Eric Warren Singer, si fa sentire e dimostra di essere il vero punto di forza della pellicola. In essa la difficile trama viene tessuta abilmente con colpi di scena che si susseguono a ritmo sostenuto. Inoltre, il tema dei traffici illeciti legati alle banche appassiona tanto è irrisolvibile. E il film, diciamo, ipotizza forse troppo. In "The International" viene esplicitato chiaramente che tutte le potenze mondiali sono coinvolte nel traffico di armi, medicinali e droga. I soldi sporchi di sangue sono ovunque, dall’Africa al Medio Oriente passando per il Sud America, sotto gli occhi vigili di spie e agenti segreti. «Fai indebitare una nazione, e la tieni in pugno» chiarisce uno dei personaggi in un passaggio topico del film. E lascia perplessi.
All’impossibilità di un lieto fine si fa spallucce se ci sono anche due scene d’azione degne di essere ricordate. Quella ambientata nel Gugenheim di New York, inverosimile ma molto originale; e l’inseguimento sui tetti, con un colpo di scena finale che fa abbassare lo sguardo e rimanere incerti. L’Italia, nel palleggio delle super potenze c’entra a forza, e non ci fa una bella figura. Luca Barbareschi nel ruolo di un politico di destra ci lascia le penne e a nascondere il fattaccio ci pensa il fantasma delle Brigate Rosse. Talmente improbabile da apparire verosimile.
Bravi gli interpreti Clive Owen e Naomi Watts, per un film che si fa apprezzare di più se visto in lingua originale.
Diego Altobelli (03/2009)
estratto da http://www.moviesushi.it/ e http://www.tempimoderni.com/
Louis Sallinger, agente dell’Interpol che sta investigando sul giro di affari della Bank of Credit and Commercial International, vede morire un suo collega davanti ai propri occhi. Investigando sul fatto, Sallinger si rende che è la stessa BCCI ad aver commessionato l’omicidio. Inizia così una indagine rischiosa per portare alla luce le numerose attività illegali della multinazionale…
Il lungo lavoro di sceneggiatura (durato anni) ad opera di Eric Warren Singer, si fa sentire e dimostra di essere il vero punto di forza della pellicola. In essa la difficile trama viene tessuta abilmente con colpi di scena che si susseguono a ritmo sostenuto. Inoltre, il tema dei traffici illeciti legati alle banche appassiona tanto è irrisolvibile. E il film, diciamo, ipotizza forse troppo. In "The International" viene esplicitato chiaramente che tutte le potenze mondiali sono coinvolte nel traffico di armi, medicinali e droga. I soldi sporchi di sangue sono ovunque, dall’Africa al Medio Oriente passando per il Sud America, sotto gli occhi vigili di spie e agenti segreti. «Fai indebitare una nazione, e la tieni in pugno» chiarisce uno dei personaggi in un passaggio topico del film. E lascia perplessi.
All’impossibilità di un lieto fine si fa spallucce se ci sono anche due scene d’azione degne di essere ricordate. Quella ambientata nel Gugenheim di New York, inverosimile ma molto originale; e l’inseguimento sui tetti, con un colpo di scena finale che fa abbassare lo sguardo e rimanere incerti. L’Italia, nel palleggio delle super potenze c’entra a forza, e non ci fa una bella figura. Luca Barbareschi nel ruolo di un politico di destra ci lascia le penne e a nascondere il fattaccio ci pensa il fantasma delle Brigate Rosse. Talmente improbabile da apparire verosimile.
Bravi gli interpreti Clive Owen e Naomi Watts, per un film che si fa apprezzare di più se visto in lingua originale.
Diego Altobelli (03/2009)
estratto da http://www.moviesushi.it/ e http://www.tempimoderni.com/
2 commenti:
Tom Tykwer, regista del bellissimo "Lola corre" (e qui al suo debutto hollywoodiano), e l’esordiente sceneggiatore Eric Singer con questo film hanno avuto la fortuna di anticipare lo scenario della crisi finanziaria mondiale ma il loro non è un film di denuncia: è semplicemente un discreto thriller che non dovrebbe scontentare gli amanti del genere (senza aspettarsi troppo).
giustissimo! ;)
.d
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