Anno: 2008
Regia: Pete Travis
Distribuzione: Sony Pictures
Ambizioso "camouflage" cinematografico: "Prospettive di un delitto" è un thriller travestito da film di spionaggio, travestito a sua volta da film d'azione che si ispira maldestramente a produzioni televisive del calibro di "Lost", "Alias" o "24".
Durante un summit in Spagna, il presidente degli Stati Uniti viene assassinato. La ricerca del colpevole si stringe intorno a otto sospettati...
Guardando "Prospettive di un delitto" si ha la netta sensazione che il regista, l'esordiente Pete Travis, non sia riuscito a mantenere in equilibrio alchemico tutti gli elementi della pellicola. A cominciare dall'idea di partenza, che si fa presto ripetitiva e stancante all'occhio dello spettatore. Malgrado lo spunto interessante è proprio la regia, quindi, il punto debole della pellicola. Pete Travis, ponendo come obiettivo quello di far rivedere la stessa scena attraverso otto punti di vista differenti, ma dovendo al contempo creare colpi di scena per avvincere il pubblico, finisce miseramente per generare sbalzi temporali, incongruenze narrative e scoraggianti sfasature dei punti di vista. In un caotico via vai di personaggi e di intenzioni che trascinano il film verso un finale raffazzonato e privo di pathos.
Neppure il cast stellare, del tutto sprecato, riesce a risollevare le sorti di questa pellicola. Da consigliare solamente ai patiti degli “spy-movie”.
Diego Altobelli (02/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1831
Regia: Pete Travis
Distribuzione: Sony Pictures
Ambizioso "camouflage" cinematografico: "Prospettive di un delitto" è un thriller travestito da film di spionaggio, travestito a sua volta da film d'azione che si ispira maldestramente a produzioni televisive del calibro di "Lost", "Alias" o "24".
Durante un summit in Spagna, il presidente degli Stati Uniti viene assassinato. La ricerca del colpevole si stringe intorno a otto sospettati...
Guardando "Prospettive di un delitto" si ha la netta sensazione che il regista, l'esordiente Pete Travis, non sia riuscito a mantenere in equilibrio alchemico tutti gli elementi della pellicola. A cominciare dall'idea di partenza, che si fa presto ripetitiva e stancante all'occhio dello spettatore. Malgrado lo spunto interessante è proprio la regia, quindi, il punto debole della pellicola. Pete Travis, ponendo come obiettivo quello di far rivedere la stessa scena attraverso otto punti di vista differenti, ma dovendo al contempo creare colpi di scena per avvincere il pubblico, finisce miseramente per generare sbalzi temporali, incongruenze narrative e scoraggianti sfasature dei punti di vista. In un caotico via vai di personaggi e di intenzioni che trascinano il film verso un finale raffazzonato e privo di pathos.
Neppure il cast stellare, del tutto sprecato, riesce a risollevare le sorti di questa pellicola. Da consigliare solamente ai patiti degli “spy-movie”.
Diego Altobelli (02/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1831
Nessun commento:
Posta un commento