sabato 17 maggio 2008

Ultimi di classe

Anno: 2008
Regia: Luca Biglione
Distribuzione: 01 Distribuzione

Storie tra i banchi di scuola, sempre le stesse, sempre mosse dalle stesse motivazioni. Questa volta però, la pellicola di Luca Biglione (secondo lungometraggio dopo "Elena ’83" del 2000 e con un curriculum da sceneggiatore) ci mette un pizzico di pepe in più, relegando la bella Sara Tommasi a professoressa sexy.

Michele è un liceale che rischia seriamente di perdere l’anno scolastico. Dopo una pagella disastrosa i suoi genitori lo ritirano da scuola e lo costringono a prendere lezioni private da Barbara, professoressa di latino con un fisico da capogiro. Malgrado gli intenti, il ragazzo continua ad andare sempre peggio e decide quindi di proporre un patto all’insegnante: lui studierà e otterrà buoni voti, ma solamente se Barbara giurerà di spogliarsi dopo ogni buon risultato. La professoressa decide di accettare...

Dalla commedia sexy ai sexy calendari, "Ultimi della classe" rinnova un plot trito e ritrito come può essere quello degli amori tra i banchi di scuola e lo infiocchetta con un paio di spogliarelli molto soft e qualche battuta ben riuscita. Il resto è il niente. Nel film di Luca Biglione varie storie e vari personaggi si intrecciano tra loro, ma senza mai toccarsi davvero, senza mai provare ad andare un pò più a fondo nelle vicende narrate. Abbiamo la madre lasciata dal marito; la coppia di giovani innamorati che vorrebbero tanto consumare il loro primo rapporto; c’è la bella e impossibile che in realtà nasconde un identità di infermiera notturna per curare la povera tata malata; e infine il ragazzetto povero che si barcamena tra pagelle improponibili e il lavoro da meccanico. Un insieme di luoghi comuni ben assortito, non c’è che dire, che poggia le sue fondamenta su un terreno fatto di regia televisiva (nel senso negativo del termine), dialoghi didascalici semplici da mandare giù come acqua di rubinetto, e una generale sensazione di stanchezza che assale lo spettatore messo di fronte ad attori troppo grandi per essere liceali e "starlette" troppo giovani per essere credibili come professoresse.

Rimangono gli spogliarelli della Tommasi (niente in confronto alla Fenech), qualche sorriso a denti stretti e poco altro, per l’ennesimo film italiano costruito su un soggetto fragile. Oltretutto, se ci si ferma a osservare le pellicole americane dello stesso genere (commedie a sfondo scolastico), ci si accorge di come il cinema italiano sia fortemente privo di idee. I prossimi "La guerra di Charlie Bartlett" e "Sam lo sfigato raccontaballe" di prossima uscita, vi daranno prova di questo rapendovi con le loro trame intelligenti, originali e non scontate.
Nessun regista italiano è deciso a prendere appunti?

Diego Altobelli (05/2008)
estratto da http://filmup.leonardo.it/sc_gliultimidellaclasse.htm

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