Anno: 2008
Regia: Louis Leterrier
Distribuzione: UIP
“Hulk” diretto nel 2003 da Ang Lee aveva deluso i fan. Troppo lento, per alcuni, troppo concentrato sull’aspetto psicologico dei personaggi, secondo altri; quella esperienza che pure vantava un notevole cast (Nick Nolte; Eric Bana; Jennifer Connelly) e una regia non scontata e non piegata alla mera macchina dell’intrattenimento, in effetti mancava di quella immediatezza che i fumetti Marvel hanno.
Con questa premessa, l’approccio ad un seguito è chiaramente diverso.
Louis Leterrier, regista che sui film d’azione come “Transporter: Extreme” si è costruito una carriera, confeziona saggiamente un film per veri appassionati del golia verde. Un film che echeggia (ironizzandoci) le atmosfere drammatiche della serie TV, e che pare voglia dare un nuovo inizio alle avventure cinematografiche di Hulk, con l’introduzione di elementi di pura “continuity narrativa”, come viene definita in gergo Marvel.
Bruce Banner si è nascosto nelle favelas brasiliane per cercare una cura alle crisi di rabbia che lo fanno trasformare nell’incredibile Hulk. Un giorno però, una goccia del sangue di Banner cade accidentalmente in una delle numerose bottiglie della fabbrica di bibite in cui lavora. L’esercito, guidato dal generale Ross, lo scopre e si mette sulle sue tracce al fine di catturarlo e formare un esercito di supersoldati. Per Bruce comincia una estenuante fuga, ma quando scopre che un soldato russo ha sfruttato i raggi gamma per diventare come lui, deciderà di affrontarlo...
Puro intrattenimento. Il film di Leterrier lascia da parte qualunque elemento possa rendere “L’incredibile Hulk” introspettivo, e con questa mossa confeziona un film che diverte ed entusiasma sia i fan del comic americano, che gli spettatori occasionali.
A fronteggiare il golia verde non c’è un fantomatico padre e un mostro inventato, ma qualcuno che come lui proviene dalle pagine del fumetto: Abominio, interpretato nella sua forma umana da un grande e divertito Tim Roth che a testa alta e piglio folle affronta Hulk a più riprese.
Leterrier, la cui regia è tutta concentrata nei combattimenti, affronta in modo superficiale i pochi momenti di quiete del film (che pure ricordano a tratti il recente “King Kong” di Peter Jackson), e si diverte a inserire moltissime allusioni al fumetto (come lo smash-clap e l’earthquake, le mosse speciali che Hulk usa spesso nelle sue avventure), e rimandi alla serie televisiva - con l’intervento spassoso del golia verde televisivo Lou Ferrigno, o l’utilizzo sparso delle musiche che accompagnavano il serial.
Insomma una festa per i fan, e più in generale un film divertente e indirizzato a tutti.
Se poi aggiungiamo allo spettacolo il cameo finale di Robert Downey Jr. che nei panni di Tony Stark rivela al generale di Ross di voler mettere su una “squadra”, e la nascita di un altro super-cattivo come The Leader sullo sfondo, non possiamo che entusiasmarci insieme ai lettori e aspettare frementi la prossima apparizione cinematografica targata Marvel.
Diego Altobelli (06/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/
Regia: Louis Leterrier
Distribuzione: UIP
“Hulk” diretto nel 2003 da Ang Lee aveva deluso i fan. Troppo lento, per alcuni, troppo concentrato sull’aspetto psicologico dei personaggi, secondo altri; quella esperienza che pure vantava un notevole cast (Nick Nolte; Eric Bana; Jennifer Connelly) e una regia non scontata e non piegata alla mera macchina dell’intrattenimento, in effetti mancava di quella immediatezza che i fumetti Marvel hanno.
Con questa premessa, l’approccio ad un seguito è chiaramente diverso.
Louis Leterrier, regista che sui film d’azione come “Transporter: Extreme” si è costruito una carriera, confeziona saggiamente un film per veri appassionati del golia verde. Un film che echeggia (ironizzandoci) le atmosfere drammatiche della serie TV, e che pare voglia dare un nuovo inizio alle avventure cinematografiche di Hulk, con l’introduzione di elementi di pura “continuity narrativa”, come viene definita in gergo Marvel.
Bruce Banner si è nascosto nelle favelas brasiliane per cercare una cura alle crisi di rabbia che lo fanno trasformare nell’incredibile Hulk. Un giorno però, una goccia del sangue di Banner cade accidentalmente in una delle numerose bottiglie della fabbrica di bibite in cui lavora. L’esercito, guidato dal generale Ross, lo scopre e si mette sulle sue tracce al fine di catturarlo e formare un esercito di supersoldati. Per Bruce comincia una estenuante fuga, ma quando scopre che un soldato russo ha sfruttato i raggi gamma per diventare come lui, deciderà di affrontarlo...
Puro intrattenimento. Il film di Leterrier lascia da parte qualunque elemento possa rendere “L’incredibile Hulk” introspettivo, e con questa mossa confeziona un film che diverte ed entusiasma sia i fan del comic americano, che gli spettatori occasionali.
A fronteggiare il golia verde non c’è un fantomatico padre e un mostro inventato, ma qualcuno che come lui proviene dalle pagine del fumetto: Abominio, interpretato nella sua forma umana da un grande e divertito Tim Roth che a testa alta e piglio folle affronta Hulk a più riprese.
Leterrier, la cui regia è tutta concentrata nei combattimenti, affronta in modo superficiale i pochi momenti di quiete del film (che pure ricordano a tratti il recente “King Kong” di Peter Jackson), e si diverte a inserire moltissime allusioni al fumetto (come lo smash-clap e l’earthquake, le mosse speciali che Hulk usa spesso nelle sue avventure), e rimandi alla serie televisiva - con l’intervento spassoso del golia verde televisivo Lou Ferrigno, o l’utilizzo sparso delle musiche che accompagnavano il serial.
Insomma una festa per i fan, e più in generale un film divertente e indirizzato a tutti.
Se poi aggiungiamo allo spettacolo il cameo finale di Robert Downey Jr. che nei panni di Tony Stark rivela al generale di Ross di voler mettere su una “squadra”, e la nascita di un altro super-cattivo come The Leader sullo sfondo, non possiamo che entusiasmarci insieme ai lettori e aspettare frementi la prossima apparizione cinematografica targata Marvel.
Diego Altobelli (06/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/
2 commenti:
Pensavo di evitarlo. Cercherò di vederlo almeno in un cinema all'aperto.
Grande spettacolo per un film che si puo' definire tranquillamente "festival del cazzotto".
Se ti piace il genere... a me ha divertito ;)
ciao!
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