venerdì 13 giugno 2008

Un amore di testimone

Anno: 2008
Regia: Paul Weiland
Distribuzione: Sony Pictures

Sul famoso detto “Non si apprezza davvero qualcosa fino a quando non si rischia di perderla” poggia le sue basi la nuova commedia di Paul Weiland - ultima regia: “Scappo dalla città... 2”- , che pure senza arrivare a toccare i vertici di commedie recenti e non, con “Un amore di testimone” riesce comunque a far passare un paio di orette in disimpegno.

Tom è un ricco e affascinante sciupafemmine che, proprio per non sentirsi mai costretto da un rapporto fisso, si è imposto una serie di regole precise. L’unica a conoscerlo davvero bene è la sua migliore amica Hannah che un giorno, senza preavviso, è costretta a partire per la Scozia a causa di motivi di lavoro. E’ solo in quell’occasione, avvertendo la sua amica lontana chilometri, che Tom capisce di provare per Hannah un sentimento che trascende la relazione platonica. L’uomo è deciso ad andare fino in fondo e chiedere la sua mano, ma quando la ragazza torna a casa, Tom scopre che Hannah si è fidanzata con un bellissimo scozzese e che ora lei vuole chiedergli di fargli da testimone per il loro matrimonio. Tom accetta, ma solo nella speranza di farle cambiare idea...

Non si può dire che “Un amore di testimone” non odori di operazione pubblicitaria per consacrare sul grande schermo i due bellissimi protagonisti Patrick Dempsey e Michelle Monaghan, il primo già visto nella famosa serie “Grey’s Anatomy”, la seconda apparas recentemente in “Gone baby gone” e in “Mission: Impossibile III” al fianco di Tom Cruise. I toni scanzonati della pellicola di Paul Weiland (che ha al suo attivo Scappo dalla città 2) tengono alta l’attenzione del pubblico, malgrado la pellicola non offra niente di nuovo. Tutta la prima parte giocata a New York, dove si ironizza sulle capacità seduttive del protagonista e la seconda, più pimpante, in cui la partita si sposta nelle suggestive valli verdeggianti della Scozia per un duello in singolar tenzone tra i due cuori contesi. Tra inseguimenti, battute a effetto, faccine tristi e malintesi, per giungere all’inevitabile lieto fine con tanto di corsa a cavallo e salvataggio in extremis sull’altare, il film suggerisce poco allo spettatore che non fa altro che ridere a denti stretti tra una presa in giro alle tradizioni (tra l’altro bellissime) scozzesi e l’ennesimo matrimonio improbabile.

Bravini gli interpreti, anche se sfortunatamente per loro si ha la sensazione di averne visti di migliori: da Julia Roberts a Hugh Grant, fino a Richard Gere e molti, molti altri...

Diego Altobelli (06/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1898

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