Regia: Chris Weitz
Distribuzione: Eagle Pictures
Distribuzione: Eagle Pictures
Il secondo capitolo della saga Twilight, ispirata alla serie di romanzi scritti da Stephanie Meyer, cambia guida al timone, preferendo Chris Weitz (About a Boy, La bussola d’oro) preferito a Catherine Hardwicke che pure aveva realizzato un buon primo episodio.
Bella viene lasciata da Edward, il vampiro di cui è perduta innamorata. Il giovane sa che se continuassero a vedersi, la vita della ragazza sarebbe messa in pericolo. Rimasta sola, Bella cerca di superare il trauma dell’abbandono. Ed è così che conosce Jacob, ma la ragazza non sa che il suo nuovo amico è un licantropo…
Il libro più complicato da trasformare in film, diventa al cinema un pellicola lenta e vagamente stantia. In questa staticità narrativa però, c’è anche tutto il fascino, e forse anche il successo, della saga di Twilight. Una fiaba in cui Bella è la principessa contesa, posta costantemente in pericolo, e intrappolata da un amore folle più pericoloso delle minacce esterne (vampiri, licantropi) che la perseguitano. La regia di Weitz si adegua alla natura tormentata della protagonista. Offre primi piani incisivi, scene solitarie e dialoghi che idealmente formano il lungo monologo della protagonista (così come avviene nei libri, per inciso). Tutto a discapito dell’azione. L’azione vera, pare suggerire il regista, è quella che prova Bella dentro di sé, e ce ne da’ prova facendoci udire il sospiro della protagonista un attimo prima dei titoli di coda. Il pubblico rimane a bocca aperta in trepidante attesa del terzo capitolo.
Diego Altobelli (11/2009)
Bella viene lasciata da Edward, il vampiro di cui è perduta innamorata. Il giovane sa che se continuassero a vedersi, la vita della ragazza sarebbe messa in pericolo. Rimasta sola, Bella cerca di superare il trauma dell’abbandono. Ed è così che conosce Jacob, ma la ragazza non sa che il suo nuovo amico è un licantropo…
Il libro più complicato da trasformare in film, diventa al cinema un pellicola lenta e vagamente stantia. In questa staticità narrativa però, c’è anche tutto il fascino, e forse anche il successo, della saga di Twilight. Una fiaba in cui Bella è la principessa contesa, posta costantemente in pericolo, e intrappolata da un amore folle più pericoloso delle minacce esterne (vampiri, licantropi) che la perseguitano. La regia di Weitz si adegua alla natura tormentata della protagonista. Offre primi piani incisivi, scene solitarie e dialoghi che idealmente formano il lungo monologo della protagonista (così come avviene nei libri, per inciso). Tutto a discapito dell’azione. L’azione vera, pare suggerire il regista, è quella che prova Bella dentro di sé, e ce ne da’ prova facendoci udire il sospiro della protagonista un attimo prima dei titoli di coda. Il pubblico rimane a bocca aperta in trepidante attesa del terzo capitolo.
Diego Altobelli (11/2009)
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