lunedì 9 luglio 2007

Lupin III - Il castello di Cagliostro

Anno: 1979
Regia: Hayao Miyazaki
Distribuzione: Yamato Video, Mikado Film, Dolmen Home Video

In occasione del quarantesimo anniversario dalla nascita di Lupin III Yamato Video, in collaborazione con Mikado Film e Dolmen Home Video, omaggia il ladro gentiluomo, nato dalle matite di Monkey Punch, distribuendo nelle sale il suo film più rappresentativo: “Lupin III - il castello di Cagliostro”, in una versione rimasterizzata e con un inedito doppiaggio fedele alle voci italiane “storiche” delle serie TV.

In seguito a un colpo ai danni del casinò di Montecarlo, Lupin e Jigen scoprono che al suo interno vengono distribuite banconote false. Essi decidono quindi di iniziare un’indagine per scoprire la fonte di questo mercato illecito: un viaggio che li porterà tra le mura del castello del piccolo villaggio di Cagliostro, dimora di un perfido conte e della bella Clarisse, sua prigioniera e futura sposa...

Nel 1979 veniva proiettata nelle sale cinematografiche giapponesi quella che nella lunga filmografia di Hayao Miyazaki è considerata dagli appassionati la pellicola meno rappresentativa del maestro due volte premio Oscar. Più comunemente associata al piccolo schermo e al mondo truffaldino del protagonista, invece, “Lupin III - il castello di Cagliostro”, seconda pellicola in ordine di tempo dedicata al ladro gentiluomo, è un film che rivela molto, se non tutto, dell’arte del regista giapponese. Miyazaki aveva avuto modo di avvicinarsi al personaggio di Lupin già nel 1972 ai tempi della messa in onda della prima serie televisiva. Già in quella sede aveva introdotto caratteristiche visive e caratteriali che stravolgevano in parte, rigenerandola, l’idea originale del personaggio di Monkey Punch: tra le altre, la più indicativa fu l’introduzione della Fiat 500 gialla, un omaggio alla passione che il capo animatore Yasuo Otsuka aveva per l’automobile italiana.

Ma “Lupin III – il castello di Cagliostro” non è solo uno dei tanti film ben riusciti incentrati sulle disavventure del personaggio di Lupin. Quella di Miyazaki è soprattutto una pellicola che attinge alla natura stessa dell’autore, già all’epoca limpido, coerente e efficace nel rispettare quelli che poi sarebbero divenuti i segni distintivi del suo Cinema. Le ambientazioni naturali, ma labirintiche; le fughe liberatorie, a “perdifiato”; i protagonisti virtualmente invulnerabili, ma spesso doppiogiochisti; e caratterizzazioni ottimistiche dettate dalla giustezza degli intenti personali, ma volti a convincimenti “socialisti”. Tutti questi elementi, all’epoca della sua prima proiezione, grezzi eppure vividi come diamanti, sono presenti in “Lupin III – il castello di Cagliostro”: un film che, secondo la leggenda, quando fu trasmesso a Cannes nel 1979, fece alzare in piedi un giovane Steven Spielberg in un lungo applauso di ammirazione.

“Lupin III – il castello di Cagliostro” è da considerarsi un film di culto e forse uno dei pochi film in circolazione da consigliarsi senza remore a tutti, davvero. A chi ha amato il personaggio in TV, riscoprendolo in un nuovo, ottimo doppiaggio; a chi ha amato e ama l’autore Miyazaki; a chi non conosce né l’autore né il protagonista, ma che semplicemente cerca una bella storia, avventurosa e divertente; e infine a tutti quelli che amano il Cinema: quel mezzo di celluloide che cela al suo interno un’anima sottile, che sia questa fatta di CGI, di attori in carne e ossa, o di cartoni animati...

Diego Altobelli (07/2007)

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