martedì 27 novembre 2007

The ring 2

Anno: 2005
Regia: Hideo Nakata
Distribuzione: UIP

Dall'originale Ringu sono passati sette anni e ormai è storia: la pellicola giapponese è diventata oggetto di culto in tutto il mondo. Ringu ha affascinato grazie all'innovativa trama incentrata su un videotape la cui maledizione uccideva chiunque lo guardasse, ma non solo. Ringu, introducendo l'elemento para-psicologico nella trama, ha imposto il modo di intendere la paura orientale nelle menti di tutto il pubblico occidentale, aprendo così il mercato a molti film asiatici che hanno potuto godere di una distribuzione più coraggiosa e, a volte, di interessanti rifacimenti.

Oggi Hideo Nakata si prepara a presentare al grande pubblico il seguito di The Ring, in una tendenza inaugurata con un altro film, The Grudge, che vede gli stessi registi degli originali prendere le redini nelle trasposizioni d'oltreoceano.

Sono trascorsi sei mesi dagli eventi drammatici che hanno sconvolto la vita di Rachel Keller e di suo figlio Aidan. I due hanno lasciato Seattle per cercare tranquillità nell'Oregon a Astorian, una piccola comunità sul mare. Qui credevano che il ricordo di Samara e della sua triste storia legata alla video cassetta maledetta non li avrebbe raggiunti. Invece in paese accadono misteriosi omicidi e il ritrovamento di un curioso videotape sul luogo dei delitti non lascia alcun dubbio a Rachel: Samara è tornata, decisa a portare a termine il suo diabolico piano di morte.

Il talento di Hideo Nakata è innegabile: la regia di The Ring 2 è nitida, anche se quasi scontata nella forma, e trasmette un senso di palpabile inquietudine a tutta la visione. La trama, di contro, è priva di vera ispirazione: l'originale modello narrativo del cerchio infinito di visione e morte infatti, non basta più ad una storia che, oggi, risulta troppo legata ad un'idea, e a una tecnologia, superata. Insomma, malgrado il realismo e la professionalità delle recitazioni, soprattutto quella del monumento Sissy Spacek, il film purtroppo è debole. Un soggetto che, dopo numerosi seguiti, rifacimenti, trasposizioni fumettistiche e televisive, comincia ad accusare un po' di stanchezza.

Diego Altobelli (2005)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1265

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