Anno: 2007
Regia: James Foley
Rowena Price, una giornalista di talento, scopre che una sua amica è stata assassinata. La donna comincia a indagare con l'aiuto del giovane Miles, esperto di computer e innamorato di lei. Le ricerche li condurranno in un azienda di pubblicità, sulle tracce di un importante dirigente senza scrupoli...
James Foley dirige questo trittico di attori ben nutrito in un thriller, a dire il vero, un po' annacquato.
La protagonista Halle Berry, sempre magnetica, non riesce a concretizzarsi nel personaggio di una giornalista in gamba e carismatica e finisce, tra un martini e un invito galante, a "chattare sporco" con un presunto assassino.
Bruce Willis, dal canto suo, si ritrova dirigente "non inquadrato", nemmeno nel ruolo che ha nella trama: apparentemente spietato e poligamo, si ritrova penosamente al guinzaglio di una moglie aguzzina.
Il terzo incomodo Giovanni Ribisi è bravo, forse addirittura più dei due protagonisti, ma smarrisce la strada anche lui, in un personaggio un po' guardone e un po' bonaccione. Sceneggiatura fragile, insomma, e dialoghi contradditori per i poveri personaggi che si ritrovano a dire cose che dovrebbe dire altri… Confuso.
Il guaio di "Perfect stranger" risiede nell'incapacità di assumere un'identità precisa, seguire un tema che lo contraddistingua o che quantomeno lo inserisca in un filone preciso. Thriller morboso? Indagine giornalistica o indagine personale? Film sulle chat, pellicola sensuale o thriller “hitchcockiano”? Un po' di tutto e molto di niente...
Un film che è un “perfetto sconosciuto”, insomma, e che purtroppo rimarrà tale anche alla fine della proiezione. Sia per il regista, che per il pubblico.
Diego Altobelli (01/2008)
Regia: James Foley
Rowena Price, una giornalista di talento, scopre che una sua amica è stata assassinata. La donna comincia a indagare con l'aiuto del giovane Miles, esperto di computer e innamorato di lei. Le ricerche li condurranno in un azienda di pubblicità, sulle tracce di un importante dirigente senza scrupoli...
James Foley dirige questo trittico di attori ben nutrito in un thriller, a dire il vero, un po' annacquato.
La protagonista Halle Berry, sempre magnetica, non riesce a concretizzarsi nel personaggio di una giornalista in gamba e carismatica e finisce, tra un martini e un invito galante, a "chattare sporco" con un presunto assassino.
Bruce Willis, dal canto suo, si ritrova dirigente "non inquadrato", nemmeno nel ruolo che ha nella trama: apparentemente spietato e poligamo, si ritrova penosamente al guinzaglio di una moglie aguzzina.
Il terzo incomodo Giovanni Ribisi è bravo, forse addirittura più dei due protagonisti, ma smarrisce la strada anche lui, in un personaggio un po' guardone e un po' bonaccione. Sceneggiatura fragile, insomma, e dialoghi contradditori per i poveri personaggi che si ritrovano a dire cose che dovrebbe dire altri… Confuso.
Il guaio di "Perfect stranger" risiede nell'incapacità di assumere un'identità precisa, seguire un tema che lo contraddistingua o che quantomeno lo inserisca in un filone preciso. Thriller morboso? Indagine giornalistica o indagine personale? Film sulle chat, pellicola sensuale o thriller “hitchcockiano”? Un po' di tutto e molto di niente...
Un film che è un “perfetto sconosciuto”, insomma, e che purtroppo rimarrà tale anche alla fine della proiezione. Sia per il regista, che per il pubblico.
Diego Altobelli (01/2008)
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