lunedì 11 febbraio 2008

30 giorni di buio

Anno: 2008
Regia: David Slade
Distribuzione: Medusa Film

Tratto da un fumetto edito da Dark Horse, “30 giorni di buio”, ultima fatica di David Slade prodotta da Sam Raimi, esce nelle sale sulle orme di un rilancio cinematografico dei vampiri che ha investito le pellicole di Hollywood negli ultimi tempi.

La cittadina di Barrow, a Nord dell’Alaska, ogni anno rimane 30 giorni avvolta nelle tenebre. La mancanza del sorgere del Sole da occasione ai vampiri di attaccare i cittadini…

Per “30 giorni di buio” Sam Raimi dovrebbe garantire la qualità sopra la media, ma così, purtroppo, non è soprattutto per via della debole trama che, malgrado sia sostenuta da una sceneggiatura incalzante, non convince e risulta troppo condizionata da forzature drammatiche. Infatti, i trenta giorni “di notte” passati dai protagonisti - l’unico bravo è Josh Hartnett - risultano poco credibili nel loro susseguirsi nel tempo. Nello specifico non è chiaro come i personaggi, prima nascosti in una soffitta, poi in un magazzino e infine in una vecchia fabbrica, sopravvivano alla fame, alla notte e, soprattutto, ai vampiri. Sarebbe bastato poco per ovviare a un tale problema (ad esempio mostrando i personaggi mangiare o fare turni per dormire...), ma il regista non se ne cura e punta tutto sull’aspetto visivo. Quest’ultimo è buono, anche perché condizionato dalle intuizioni del fumetto, ma da solo non basta e da l'idea di essere sostanzialmente sprecato.
Peccato perché - mi dicono - il fumetto da cui è tratto pare essere buono. Il film invece sembra un insieme mal assortito di idee rubate a qualche vecchio film di John Carpenter: “Distretto 13”, “La cosa”, “Fantasmi da Marte”.

Diego Altobelli (02/2008)

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me non è dispiaciuto per niente. Mi è molto piaciuta la fotografia, l'uso dei colori (specie nella parte iniziale), il clima d'attesa che accompagna lo spettatore per tutto il film, gli effetti sonori alla Carpenter,l'uso moderato dello splatter. Certo, non è un capolavoro, ma reputo questo film un onesto horror, senza la pretesa di fare nulla di eccezionale (come il ben più mediocre - dal mio punto di vista - Cloverfield).