Anno: 2006
Regia: Sarah Polley
Distribuzione: Videa CDE
Sposato da cinquant’anni con Fiona, Grant scopre che sua moglie ha il morbo di Alzheimer. Per lui comincia un estenuante lotta contro la perdita di memoria della compagna…
Al suo esordio alla regia Sarah Polley decide di adattare il racconto di Alice Munro “Lettere dall’Islanda”, per raccontare la solitudine in una coppia di anziani. La regia, dai toni sospesi e silenziosi e poggiata ad ispirazioni poetiche, segue il naturale trascorrere del tempo che segna l’inevitabile degenerazione mnemonica della protagonista Fiona, interpretata da una convincente Julie Christie. L’utilizzo dei flashback, inoltre, inseriti adeguatamente nel contesto narrativo caratterizzato dai continui lapsus mnemonici della protagonista, riesce a dare la giusta profondità alla pellicola.
Un film quindi certamente sentito e impegnato, dove palese è la partecipazione sia della regista che degli interpreti. Malgrado ciò, purtroppo, il film scivola via rischiando di non rimanere impresso. Di non toccare, insomma, le giuste corde emotive dello spettatore, che tutt’al più se le sentirà solo sfiorare.
Come un ricordo che non riesce a focalizzare.
Diego Altobelli (02/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1824
Regia: Sarah Polley
Distribuzione: Videa CDE
Sposato da cinquant’anni con Fiona, Grant scopre che sua moglie ha il morbo di Alzheimer. Per lui comincia un estenuante lotta contro la perdita di memoria della compagna…
Al suo esordio alla regia Sarah Polley decide di adattare il racconto di Alice Munro “Lettere dall’Islanda”, per raccontare la solitudine in una coppia di anziani. La regia, dai toni sospesi e silenziosi e poggiata ad ispirazioni poetiche, segue il naturale trascorrere del tempo che segna l’inevitabile degenerazione mnemonica della protagonista Fiona, interpretata da una convincente Julie Christie. L’utilizzo dei flashback, inoltre, inseriti adeguatamente nel contesto narrativo caratterizzato dai continui lapsus mnemonici della protagonista, riesce a dare la giusta profondità alla pellicola.
Un film quindi certamente sentito e impegnato, dove palese è la partecipazione sia della regista che degli interpreti. Malgrado ciò, purtroppo, il film scivola via rischiando di non rimanere impresso. Di non toccare, insomma, le giuste corde emotive dello spettatore, che tutt’al più se le sentirà solo sfiorare.
Come un ricordo che non riesce a focalizzare.
Diego Altobelli (02/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1824
2 commenti:
Questo devo assolutamente vederlo.
ciao caro luciano,
non male questo film. Apprezzato tantissimo dalla critica.
A me però non è rimasto molto impresso...
ciao!
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