lunedì 17 gennaio 2011

Vi presento i nostri

Anno: 2011
Regia: Paul Weitz
Distribuzione: Universal Pictures

Un terzo episodio un po’ controverso quello che vede come protagonisti i coniugi Fockers, la coppia formata da Ben Stiller e Teri Polo, ne “Vi presento i nostri”. E sì, perché sono trascorsi ben dieci anni dal primo episodio, quel “Ti presento i miei” che con ironia garbata aveva conquistato il pubblico, e il trascorrere degli anni inevitabilmente si fa sentire. Proprio come in una coppia navigata, sembra che anche dal punto di vista narrativo venga meno la spontaneità, l’ironia, il guizzo, la voglia di stare al gioco dei primi tempi. Allora tocca correre ai ripari con un cast più ricco e una trama che si fa volutamente più ingarbugliata.

Il padre di Pam sfiora l’infarto e Gaylord – Greg – Fockers decide di prendere le redini della famiglia. Le tensioni non tardano ad arrivare quando, in occasione del compleanno dei piccoli Fockers torna un vecchio spasimante di Pam. Greg dovrà districarsi tra mille equivoci per realizzare un compleanno memorabile…

Diciamo pure che c’è stato un passaggio di consegne e il regista Jay Roach, che aveva ben diretto i primi due episodi, ha ceduto il trono al nuovo Paul Weitz che suo malgrado ha cercato di sfruttare tutti quei cliché che si erano formati sul tessuto narrativo. In parole povere Weitz ha realizzato un film sì divertente, volendo anche più di quello precedente, ma perdendo di vista i veri protagonisti della serie. Dove prima c’era la coppia Fockers, marito e moglie, adesso l’asticella si è spostata a favore della coppia De Niro – Stiller, padre e genero, andando a sacrificare in modo piuttosto pesante tutto il resto dell’ottimo cast. Ed è un peccato perché è un po’ come se si snaturasse lo spirito.

Per il resto si ride, e parecchio, perché Stiller, anche con qualche capello bianco in più, rimane uno dei migliori comici americani. La trama è ingarbugliata e non è che sia chiarissimo lo sviluppo narrativo che cerca di dare voce a tutti. Ma la famiglia è numerosissima e l’esito finale è un po’ come una serata con i parenti , dove tutti parlano, ma nessuno dice niente.

Diego Altobelli (01/2011)

Nessun commento: