venerdì 6 luglio 2012

Un amore di gioventù

Anno: 2012
Regia: Mia Hansen-Love
Distribuzione: Teodora Film

L’amore, giovane, inquieto, tormentato, raccontato con spietata delicatezza dalla regista Mia Hansen-Love, guardando a Truffaut e Bresson. Una specie di summa del cinema francese. Preparatevi ad essere toccati.

Quindici anni lei, diciannove lui. L’amore di gioventù deve arrendersi di fronte al trascorrere del tempo e alle scelte di vita. Camille ama Sullivan, ma lui preferisce partire per il Sud America. E’ il dramma. Rimasta sola e sulla via della depressione, la ragazza conosce poi un professore di architettura. Si innamora, ma è un abbaglio, e il ritorno di Sullivan lo dimostrerà...

Micidiale amplesso sentimentale che volteggia sulle ali del dramma. Un po’ "Tempo delle mele", un po’ "Il diavolo probabilmente" e poi ancora citazioni come se piovessero, passando per i vari Truffaut e Rohmer, per il terzo film della regista Hansen-Love "Un amore di gioventù". Micidiale, si diceva, perché da una parte si rimane estasiati, letteralmente, di fronte alla naturalezza dei corpi (eterei i due attori Lola Creton e Sebastian Urzendowsky) e dei sentimenti che questi esprimono. Sembra un ritorno alle origini, a un Cinema, francese ma non solo, che effettivamente non c’è più. Fatto di attese, di sguardi, di corpi (nudi), e di quel trascorrere del tempo che è allo stesso tempo diegetico e fuori dalla narrazione.

Altri registi recentemente ci hanno provato, pensiamo a "(500) giorni insieme" o a "Like crazy", ma evidentemente l’amore come lo si racconta in Francia è tutta un’altra musica. Da una parte incantati, ricollegandoci, dall’altra un po’ affranti, stanchi, in attesa di quel guizzo, di quel colpo di coda narrativo che, in effetti, non arriva mai. Un peccato per alcuni, geniale per altri. Per tutti un film che non lascia indifferenti, malgrado il doppiaggio e il consiglio (tutto nostro) di goderselo in lingua originale.

La Hansen-Love ci ricorda che il Cinema è e rimane una esperienza che parte soprattutto dal cuore. E “Un amore di gioventù” è un piccolo capolavoro di oggi.

Diego Altobelli (06/2012)

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