Film della Festa del Cinema di Roma 2007 - Premiere
Anno: 2007
Regia: Robert Davi
George e Robert sono due ex cantanti italo-americani in grossa crisi economica. Un giorno i due, per sopperire ai grossi debiti del ristorante di famiglia, decidono di organizzare una rapina ai danni di uno studio dentistico. La loro avventura li porterà a riformare il vecchio gruppo musicale dei “Dukes”...
Robert Davi è attore famoso che ha lavorato con alcuni tra i più grandi registi internazionali come Spielberg, Donner, Ang Lee. Per questo "The Dukes" (vincitore dello "Houston world Fest") però, Davi assume anche il ruolo di regista, dirigendo la pellicola con un atteggiamento determinato. "The Dukes" sfrutta l'idea che apparteneva a "I soliti ignoti" (riprendendone il soggetto e ricalcandone le tappe narrative) per raccontare la risalita verso il successo di una vecchia band "Doo Wop" degli anni Cinquanta, ma il risultato è una commedia confusa e povera di idee. Tutto il film è pervaso di un atmosfera buonista volta a descrivere personaggi e situazioni senza alcun pathos. Anzi, addirittura ci si rende conto che le situazioni presentate nel film non hanno alcuna importanza al fine della costruzione della trama, risultando quindi sostanzialmente inutili. Inoltre, Davi tenta di omaggiare il cinema italiano con tutta una serie di luoghi comuni sull'Italia e gli italiani che a essere buoni fanno venire il prurito. Dalla musica, con il repertorio di Conte, fino all'arrivo di un personaggio, nelle fasi finali di pellicola, che parla in italiano e che racconta quanto sfortunata è stata la sua vita. Deprimente.
"The Dukes" è quindi un film mediocre. Che si spaccia ambiziosamente come remake de "I soliti ignoti" e che ha l'aggravante di apparire molesto.
Diego Altobelli (10/2007)
Anno: 2007
Regia: Robert Davi
George e Robert sono due ex cantanti italo-americani in grossa crisi economica. Un giorno i due, per sopperire ai grossi debiti del ristorante di famiglia, decidono di organizzare una rapina ai danni di uno studio dentistico. La loro avventura li porterà a riformare il vecchio gruppo musicale dei “Dukes”...
Robert Davi è attore famoso che ha lavorato con alcuni tra i più grandi registi internazionali come Spielberg, Donner, Ang Lee. Per questo "The Dukes" (vincitore dello "Houston world Fest") però, Davi assume anche il ruolo di regista, dirigendo la pellicola con un atteggiamento determinato. "The Dukes" sfrutta l'idea che apparteneva a "I soliti ignoti" (riprendendone il soggetto e ricalcandone le tappe narrative) per raccontare la risalita verso il successo di una vecchia band "Doo Wop" degli anni Cinquanta, ma il risultato è una commedia confusa e povera di idee. Tutto il film è pervaso di un atmosfera buonista volta a descrivere personaggi e situazioni senza alcun pathos. Anzi, addirittura ci si rende conto che le situazioni presentate nel film non hanno alcuna importanza al fine della costruzione della trama, risultando quindi sostanzialmente inutili. Inoltre, Davi tenta di omaggiare il cinema italiano con tutta una serie di luoghi comuni sull'Italia e gli italiani che a essere buoni fanno venire il prurito. Dalla musica, con il repertorio di Conte, fino all'arrivo di un personaggio, nelle fasi finali di pellicola, che parla in italiano e che racconta quanto sfortunata è stata la sua vita. Deprimente.
"The Dukes" è quindi un film mediocre. Che si spaccia ambiziosamente come remake de "I soliti ignoti" e che ha l'aggravante di apparire molesto.
Diego Altobelli (10/2007)
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