lunedì 29 ottobre 2007

Seta

Anno: 2007
Regia: Francois Girard
Distribuzione: Medusa Film

Sembra un film "furbo" questo "Seta", un poco cialtrone, se vogliamo, diretto posatamente da Francois Girard, regista divenuto famoso nel 1993 per il riuscito "32 piccoli film su Glenn Gould".

Seconda metà dell'Ottocento. Al giovane Hervè, sposato con Helene, viene affidato il delicato incarico di andare in Giappone a comprare bachi da seta, in modo da riprodurre in Europa il pregiato tessuto. Il suo viaggio, allontanandolo dalla moglie, lo farà avvicinare a una cultura seducente e alienante, facendolo innamorare di un’altra donna. Solo dopo molto tempo Hervè si renderà conto che il vero amore era molto più a portata di mano...

Film sontuoso, elegante e silenzioso. Ma anche statico, debole narrativamente, e fondamentalmente composto di tanta apparenza. Ritrarre al cinema l'esile romanzo del torinese Alessandro Baricco non è stata un'intuizione felicissima. Il problema risiede nel fatto che se nel libro “Seta” si può ricercare (trovandola) una scrittura, una poetica e una fabulazione che, pure senza una vera trama, legittimano, con la loro efficacia, l'opera finita. Nel film omonimo le parole di Baricco mancano, e le scene patinate, i bei paesaggi e la bellissima ricostruzione dei vestiti, finiscono per essere cose fini a se stesse. Al film di Girard, insomma, manca una trama. Una storia da raccontare. Da far tenere svegli lo spettatore. Tra l’altro due ore di girato, in cui sostanzialmente non succede nulla se non un nevrotico andirivieni dall’Italia (ma non era l’Inghilterra?) al Giappone, dimostrano una prolissità che nemmeno lo stesso Baricco aveva concesso a se stesso nel narrare il suo lungo racconto. Vanitoso.

Peccato anche per il buon cast di attori. Michael Pitt lo ricordavamo più convincente in "Dreamers" (in “Seta” invece pare avere una sola espressione…); la bella Keira Knightley (troppo magra!) fa il suo dovere di personaggio secondario del film senza infamia e senza lode. Bravo invece Alfred Molina, un attore sottovalutato.

"Seta" è un film che si dipana tra belle musiche, belle scenografie e bei paesaggi, ma a cui mancano le attraenti parole di Baricco per poterne legittimare la presenza sullo schermo. Un prodotto che sembra un invito aristocratico a un party di gente snob… Tanto apparire, zero sostanza.

Curiosità: Le musiche, avvolgenti, sono di Ryuichi Sakamoto.

Diego Altobelli (10/2007)

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