Anno: 2008
Regia: Phyllida Lloyd
Distribuzione: UIP
Giunge nelle sale “Mamma mia!”, musical con i brani di un gruppo storico degli anni settanta: gli svedesi Abba. Il film è una commedia musicale, tratta da un hit teatrale di Broadway, diretta da Phyllida Lloyd.
Sophie sta per sposarsi e l’unico desiderio che ha è quello di avere come testimone di nozze suo padre. Peccato che Sophie non l’ha mai visto e non sappia chi sia, fino a quando un giorno trafuga dall’armadio un vecchio diario appartenente alla madre, Donna. In quelle pagine Sophie scopre che sua madre nel periodo di concepimento stava frequentando tre uomini: Harry, Sam e Bill. La ragazza decide di invitarli tutti e tre pensando che sarà il cuore a suggerirle chi di loro è il suo vero padre…
Sophie, ovvero Sofia, dal greco “conoscenza”. A questo si limita la complessità narrativa di “Mamma mia!”, musical frizzante e leggerissimo che, sorretto esclusivamente dalla presenza della divinità Meryl Streep, decanta la musica degli Abba fino all’esaurimento di tutto il repertorio. Si va dagli inizi di Ring Ring, con i singoli Disillusion e I’m just a girl; fino agli Abba di Mamma mia! e SOS: insomma, un puro concentrato di energia e ottimismo.Purtroppo, malgrado il piacere nel riascoltare le note celebri del gruppo, tanta entusiastica leggerezza rappresentata dall’unione di musica e immagini finisce per stufare presto. Infatti, l’ottimo comparto musicale (e non potrebbe essere altrimenti), non viene sostenuto da nessun aspetto filmico positivo. Troppo debole e pretestuosa la trama, ad esempio, per risultare coinvolgente; mentre i pochi momenti recitati risultano anch’essi fiacchi e tirati via in attesa del successivo brano.
Ma a ben vedere non è né la trama né l’intreccio dei personaggi il vero punto debole della pellicola, quanto la palese incapacità della regista e del coreografo di amalgamare correttamente musica e immagini. I balletti appaiono da subito approssimativi e improvvisati laddove le canzoni si susseguono senza soluzione di continuità.Insomma, tolta la grande Meryl Streep, la cui bravura viene nuovamente confermata in questa inusuale veste, a “Mamma mia!” rimane ben poco. Si respira sì, un generale senso di entusiasmo, cui però è venuto a mancare il metodo.
Diego Altobelli (10/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1943
Regia: Phyllida Lloyd
Distribuzione: UIP
Giunge nelle sale “Mamma mia!”, musical con i brani di un gruppo storico degli anni settanta: gli svedesi Abba. Il film è una commedia musicale, tratta da un hit teatrale di Broadway, diretta da Phyllida Lloyd.
Sophie sta per sposarsi e l’unico desiderio che ha è quello di avere come testimone di nozze suo padre. Peccato che Sophie non l’ha mai visto e non sappia chi sia, fino a quando un giorno trafuga dall’armadio un vecchio diario appartenente alla madre, Donna. In quelle pagine Sophie scopre che sua madre nel periodo di concepimento stava frequentando tre uomini: Harry, Sam e Bill. La ragazza decide di invitarli tutti e tre pensando che sarà il cuore a suggerirle chi di loro è il suo vero padre…
Sophie, ovvero Sofia, dal greco “conoscenza”. A questo si limita la complessità narrativa di “Mamma mia!”, musical frizzante e leggerissimo che, sorretto esclusivamente dalla presenza della divinità Meryl Streep, decanta la musica degli Abba fino all’esaurimento di tutto il repertorio. Si va dagli inizi di Ring Ring, con i singoli Disillusion e I’m just a girl; fino agli Abba di Mamma mia! e SOS: insomma, un puro concentrato di energia e ottimismo.Purtroppo, malgrado il piacere nel riascoltare le note celebri del gruppo, tanta entusiastica leggerezza rappresentata dall’unione di musica e immagini finisce per stufare presto. Infatti, l’ottimo comparto musicale (e non potrebbe essere altrimenti), non viene sostenuto da nessun aspetto filmico positivo. Troppo debole e pretestuosa la trama, ad esempio, per risultare coinvolgente; mentre i pochi momenti recitati risultano anch’essi fiacchi e tirati via in attesa del successivo brano.
Ma a ben vedere non è né la trama né l’intreccio dei personaggi il vero punto debole della pellicola, quanto la palese incapacità della regista e del coreografo di amalgamare correttamente musica e immagini. I balletti appaiono da subito approssimativi e improvvisati laddove le canzoni si susseguono senza soluzione di continuità.Insomma, tolta la grande Meryl Streep, la cui bravura viene nuovamente confermata in questa inusuale veste, a “Mamma mia!” rimane ben poco. Si respira sì, un generale senso di entusiasmo, cui però è venuto a mancare il metodo.
Diego Altobelli (10/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1943
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