Anno: 2005
Regia: Mike Newell
Distribuzione: Warner Bros.
L'adolescenza porta con sè la scoperta dell'amore, dei sentimenti di odio e amicizia, dei turbamenti interiori e delle prime battaglie da vincere per diventare grandi. Il cosiddetto "Torneo dei Tre Maghi" è il punto di partenza per il quarto capitolo della saga del maghetto Harry Potter. Cambia nuovamente la regia che questa volta è affidata all'esordiente Mike Newell, ma rimangono immutati (come da copione...) gli interpreti.
Harry Potter cresce e questa volta si vede costretto a dimostrare di essere un vero mago. Al "Torneo dei Tre Maghi" infatti sono ammessi i maghi più talentuosi delle migliori tre scuole di Hogwarts. Tre maghi, tre prove, e tante minacce: alla psiche di Harry, pericolosamente in bilico tra visioni e incubi, e al suo corpo, che dovrà prepararsi ad affrontare draghi, sirene, e maghi oscuri...
Mike Newell non corre rischi, confezionando un film dinamico, avvincente ed equilibrato sotto tutti i punti di vista. Il suo "Harry Potter e il calice di fuoco" risulta essere il miglior capitolo cinematografico della serie (almeno fino adesso...) grazie soprattutto ad una regia che non cerca di strafare. Il mondo di Harry Potter viene dunque presentato non più con soluzioni artificiose come nei precedenti episodi, ma descivendolo con un pizzico di semplicità e spontaneità in più, elementi che invece hanno caratterizzato già i libri di J.K. Rowling. Via quindi allo stupore infantile dei primi due film (l'ambientazione e gli scenari, seppur sempre magnificamente presentati, sono dati ormai per scontato...), via anche alle atmosfere angoscianti (forse troppo) del terzo, e via all'umorismo un po' spiccio presente nella trama. Questa volta Harry Potter fa sul serio, e la cosa che colpisce di più è che ci si finisce per crederci con lui.
Finalmente bravi e maturi al punto giusto gli attori protagonisti: Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint (rispettivamente Harry, Ermione e Ron) sembrano avere una marcia in più e convincono senza remore anche lo spettatore più scettico. Inoltre, e questo è un aspetto fondamentale in un'operazione cinematografica come quella di "Harry Potter", l'età degli attori pare coincidere con quella dei personaggi da loro interpretati, elemento questo assente nel quinto episodio, che rende tutta la trama ancor più credibile e avvincente.
"Harry Potter e il calice di fuoco", insomma, funziona: nella regia, nella recitazione e nella trama, riuscendo a sintetizzare magnificamente tutti questi aspetti nella magia di Harry Potter e del suo Cinema.
Diego Altobelli (07/2007)
Regia: Mike Newell
Distribuzione: Warner Bros.
L'adolescenza porta con sè la scoperta dell'amore, dei sentimenti di odio e amicizia, dei turbamenti interiori e delle prime battaglie da vincere per diventare grandi. Il cosiddetto "Torneo dei Tre Maghi" è il punto di partenza per il quarto capitolo della saga del maghetto Harry Potter. Cambia nuovamente la regia che questa volta è affidata all'esordiente Mike Newell, ma rimangono immutati (come da copione...) gli interpreti.
Harry Potter cresce e questa volta si vede costretto a dimostrare di essere un vero mago. Al "Torneo dei Tre Maghi" infatti sono ammessi i maghi più talentuosi delle migliori tre scuole di Hogwarts. Tre maghi, tre prove, e tante minacce: alla psiche di Harry, pericolosamente in bilico tra visioni e incubi, e al suo corpo, che dovrà prepararsi ad affrontare draghi, sirene, e maghi oscuri...
Mike Newell non corre rischi, confezionando un film dinamico, avvincente ed equilibrato sotto tutti i punti di vista. Il suo "Harry Potter e il calice di fuoco" risulta essere il miglior capitolo cinematografico della serie (almeno fino adesso...) grazie soprattutto ad una regia che non cerca di strafare. Il mondo di Harry Potter viene dunque presentato non più con soluzioni artificiose come nei precedenti episodi, ma descivendolo con un pizzico di semplicità e spontaneità in più, elementi che invece hanno caratterizzato già i libri di J.K. Rowling. Via quindi allo stupore infantile dei primi due film (l'ambientazione e gli scenari, seppur sempre magnificamente presentati, sono dati ormai per scontato...), via anche alle atmosfere angoscianti (forse troppo) del terzo, e via all'umorismo un po' spiccio presente nella trama. Questa volta Harry Potter fa sul serio, e la cosa che colpisce di più è che ci si finisce per crederci con lui.
Finalmente bravi e maturi al punto giusto gli attori protagonisti: Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint (rispettivamente Harry, Ermione e Ron) sembrano avere una marcia in più e convincono senza remore anche lo spettatore più scettico. Inoltre, e questo è un aspetto fondamentale in un'operazione cinematografica come quella di "Harry Potter", l'età degli attori pare coincidere con quella dei personaggi da loro interpretati, elemento questo assente nel quinto episodio, che rende tutta la trama ancor più credibile e avvincente.
"Harry Potter e il calice di fuoco", insomma, funziona: nella regia, nella recitazione e nella trama, riuscendo a sintetizzare magnificamente tutti questi aspetti nella magia di Harry Potter e del suo Cinema.
Diego Altobelli (07/2007)
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