lunedì 3 novembre 2008

JVCD

Anno: 2008
Regia: El Mechri

Festival Internazionale del Film di Roma 2008 - Proiezione Speciale

Jean Claude Van Damme, nel ruolo di se stesso, tornato in Belgio per prendersi una vacanza dal lavoro e riflettere sulla propria vita, rimane coinvolto in una rapina ai danni di un Ufficio Postale. Cercare di convincere la Polizia della sua innocenza non sarà facile...

Interessante variazione sul tema dell’identità. "JVCD" - dalle iniziali dell’attore protagonista - è il film – confessione di un attore che, dopo aver raggiunto l’apice del successo, tira le somme del proprio percorso di vita. La scena più significativa del film è infatti quella in cui vediamo Van Damme sganciarsi dal film per esser trasportato da un carrello sopra il set. Lì, in un momento di intimità con il pubblico, l’attore Belga si confessa, commuovendosi, ricordando i propri eccessi con la droga e la sua carriera come attore. Scena toccante, ma un po’ troppo ambiziosa, tanto da apparire più come una specie di "mea culpa" nei confronti del proprio Paese, il Belgio, da cui se ne andò per cercare fortuna a Hollywood.
Il regista Mabrouk El Mechri, al suo quinto lungometraggio, gioca con il flashback, tornando indietro spesso nello svolgimento della trama per poi ricongiungersi al tempo presente. La sceneggiatura si dimostra invece capace di ironizzare con efficacia su molti luoghi comuni del genere "action" e di prendersela, non senza un pizzico di cattiveria, soprattutto con John Woo (regista cui il primo film hollywoodiano fu "Senza tregua", con lo stesso Van Damme), e Steven Seagal.

Nella parte del cattivo troviamo Zinedine Soualem, che ricorda volutamente il Sal di "Quel pomeriggio di un giorno da cani" interpretato da John Cazale, scomparso poi nel 1978.
Osannato dalla critica al terzo Festival del Film di Roma, "JVCD" è invece un film altalenante: in certi momenti diverte molto, in altri annoia e, sostanzialmente, sfugge, come una barzelletta di cui si è perso l’inizio.

Diego Altobelli (10/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbnovita/novita.php?id=643

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