Anno: 2008
Regia: Rithy Pahn
Festival del Film di Roma - In concorso
Terzo film in concorso per il terzo Festival del Cinema di Roma. Al di là del numero tre, comunque, il film di Rithy Pahn, tratto dall’omonimo romanzo di Margherite Duras, non andrà, neppure nella classifica di gradimento: "Un Barrage contre le Pacifique", è si film poetico e intimista, ma gli manca quel "quid" in più, magari suggerito dal cast di attori, che lo avrebbe potuto portare a confrontarsi a testa alta con pellicole Hollywoodiane dello stesso genere. Invece così non è, e "Un Barrage contre le Pacifique" risulta soprattutto melenso.
Regia: Rithy Pahn
Festival del Film di Roma - In concorso
Terzo film in concorso per il terzo Festival del Cinema di Roma. Al di là del numero tre, comunque, il film di Rithy Pahn, tratto dall’omonimo romanzo di Margherite Duras, non andrà, neppure nella classifica di gradimento: "Un Barrage contre le Pacifique", è si film poetico e intimista, ma gli manca quel "quid" in più, magari suggerito dal cast di attori, che lo avrebbe potuto portare a confrontarsi a testa alta con pellicole Hollywoodiane dello stesso genere. Invece così non è, e "Un Barrage contre le Pacifique" risulta soprattutto melenso.
Una madre scopre che la propria risaia è stata invasa dalle acque salate del Pacifico a causa del crollo di una diga di fortuna.
Quella contro gli esattori e lo stesso Oceano Pacifico, sarà una guerra che coinvolgerà anche la sua famiglia...
Margherite Duras metteva nel suo romanzo, ancora di origine autobiografica come altre sue opere, molti personaggi che si intrecciavano componendo un interessante affresco narrativo, sullo sfondo di una diga distrutta nel cuore della Cambogia. Il regista Rithy Panh si pone lo stesso obiettivo intimista, ma non riesce ad essere incisivo come le parole della Duras. Anche con una fotografia molto bella, caratterizzata da colori caldi e accesi, la sua regia non va molto oltre il melodramma didascalico. E’ il ritmo lento e un poco distaccato, inoltre a stancare facilmente lo spettatore.
Altra storia se si ha amato il romanzo. La location cambogiana descritta nel film non ha nulla da invidiare all’opera scritta e sensazione di alienazione e stupore rimane intatta così come la si conosceva nell’originale. Buona la sceneggiatura, quindi che risente positivamente del romanzo.
Un film interessante, quindi, ma riuscito a metà: rimanendo giustamente rispettoso dell’opera da cui trae ispirazione.
Diego Altobelli (10/2008)
estratto da http://filmup.leonardo.it/unbarragecontrelepacifique.htm
Nessun commento:
Posta un commento