martedì 2 settembre 2008

Kung Fu Panda

Anno: 2008
Regia: Mark Osborne, John Stevenson
Distribuzione: Universal Pictures

I ragazzi della Dreamworks colpiscono ancora una volta nel segno. Con “Kung Fu Panda” i registi Mark Osborne e John Stevenson giocano con i luoghi comuni delle arti marziali, proponendo una storia di crescita dalla facile immedesimazione.

Po è un giovane Panda che gestisce insieme al padre un piccolo ristorante. Un giorno, in seguito a una predizione che lo vuole come l’eletto Guerriero Dragone, Po si ritrova allievo della scuola di Kung Fu guidata dal maestro Shifu. Lì il giovane Panda deve confrontarsi con i duri allenamenti brillantemente superati dai suoi compagni di corso. Convincere Po che il Kung Fu è più importante del cibo, evidentemente, non è cosa facile…

Sarà che ogni volta che esce un nuovo film della Dreamworks tutti gridano al “nuovo miracolo digitale”. Sarà che la stessa casa di produzione ci ha abituato a prodotti di grande profondità, sia stilistica che narrativa. Oppure sarà la Voce di Fabio Volo (il dialetto bresciano in Cina, no grazie). Fatto sta che quest’ultima fatica in CGI scivola via, divertendo sì, ma senza lasciare il segno. Anche questa volta, verrebbe da dire. Si perchè guardando “Kung Fu Panda” si ha la netta sensazione che le idee comincino a scarseggiare. E come potrebbe essere altrimenti, vista la quantità di film d’animazione dello stesso genere che escono nelle sale? Prodotti troppo spesso concepiti a tavolino e sempre più lontani dalla vera ispirazione.
E’ il caso anche di questo Kung Fu Panda, dove le gag si fanno ironiche, ma facili, e dove si ride su luoghi comuni già collaudati in altre pellicole. La storia poi, già di per sé breve, non va oltre un combattimento finale poco incisivo e dall’esito scontato. Troppo, anche per un pubblico di giovanissimi.

Si può apprezzare la tecnica, come al solito superlativa. Ma ormai si ha la sensazione che queste pellicole in computer grafica somiglino sempre di più a vecchie e ricche signore anziane: senza molto da dire, ma in eterna competizione per sfoggiare il look meglio “rifatto”.

Diego Altobelli (09/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1923

Nessun commento: