venerdì 5 settembre 2008

X - Files: Voglio crederci

Anno: 2008
Regia: Chris Carter
Distribuzione: 20th Century Fox

La scomparsa di un agente federale è la molla che fa scattare l'indagine che porta da subito a un sensitivo, il quale ritiene trattarsi di rapimento. L’FBI, rendendosi conto della "portata" dell'indagine, decide di affidare il caso a Dana Scully e Fox Mulder, un tempo agenti in servizio e ora ritiratasi a vite private e separate. L'indagine li porterà a svelare un intreccio che affonda le sue motivazioni nella scienza sperimentale...

Rivedere gli agenti Mulder e Scully nuovamente insieme e pronti all'azione fa un certo effetto, soprattutto a chi ha visto e apprezzato la serie "X-Files" durata per ben dieci anni e che ha avuto anche un primo lungometraggio, ad opera del regista Rob Bowen, che nel 1998 lasciò gli affezionati della serie con l'amaro in bocca. E purtroppo, va detto, anche questa volta l'esito di questa nuova trasposizione cinematografica non convince del tutto.
Sotto forma di “extended edition” di una puntata ordinaria, "X-Files: Voglio crederci" si dipana lentamente secondo lo stile sussurrato del regista Chris Carter, lo stesso che ha guidato e ideato la serie. Malgrado quello che però sarebbe logico pensare, Carter non torna a muovere i suoi personaggi con una trama a sfondo "alieno", che era il tema portante della serie. Bensì li sfrutta per parlare dell'annosa questione tra scienza e fede. Dimentichiamoci quindi ufo, astronavi e improbabili autopsie, ma prepariamoci ad immergerci in una trama a sfondo mistico.
Sceneggiatura coraggiosa, sostenuta con forza dalla sintonia dei due protagonisti, ma un po’ troppo pretenziosa. La regia, d'altro canto, non si sforza di andare oltre gli standard televisivi che hanno caratterizzato la serie, e tra un inseguimento e un interrogatorio, il film scivola via. Forse troppo rapidamente per poter essere ricordato.

"X-Files: Voglio crederci" è un prodotto a metà strada tra il “fan-service”, e il film introspettivo. Non trovando un'identità né nell'uno che nell'altro senso però, rimane nel centro di una disquisizione a cui non aggiunge nulla di nuovo. Né al pubblico, né tanto meno alla serie da cui è tratto: la stessa che è stata definita la migliore del ventesimo secolo.

Diego Altobelli (09/2008)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1927

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