Anno: 2011
Regia. Todd Phillips
Distribuzione: Warner Pictures
Due anni dopo il matrimonio dell’amico Doug, ora è Stu quello prossimo alle nozze niente meno che con una bellissima tailandese. Convinto dai compagni di sempre, Stu decide malvolentieri di invitare al matrimonio anche Alan, l’amico pazzerello che li aveva drogati durante l’addio al celibato in quel di Las Vegas. Arriviamo dunque alla notte prima del fatidico giorno. Un falò sulla spiaggia. Una birra da sorseggiare e due chiacchiere tra amici. Una serata tranquilla. In tre si risveglieranno da qualche parte a Bangkok...
Todd Phillips torna a dirigere la compagnia di smemorati che hanno fatto la sua fortuna a Hollywood. E c’è un po’ di aspettativa, inutile negarlo. Anche perché il primo episodio aveva davvero steso tutti... Sì, ma per le risate. Replicarne il successo era difficile e Todd Phillips, per non rischiare, gioca d’astuzia. Prende un’ambientazione asiatica come Bangkok, per definizione "sopra le righe" e ricalca la sceneggiatura del film precedente. Avremo quindi un prologo, un epilogo, e in mezzo un "risveglio" che in qualche modo sono i medesimi. Al posto della tigre compare una scimmietta. Al posto del loro migliore amico, i tre cercano il fratello della sposa.
Invece della bella Heather Graham, troviamo come guest star Paul Giamatti... Insomma, cambiano i fattori, ma l’equazione rimane la medesima. In effetti si ride più sull’aspettativa di ciò che potrebbe accadere. Fa ridere più la situazione in se stessa, che il suo sviluppo, insomma. Ed è anche per questo che la nuova pellicola di Phillips si può considerare riuscita a metà.
I punti forti comunque non mancano. Bradley Cooper, Ed Helms e Zack Galifianakis sono un trio collaudato. Ed è grazie al loro talento comico che il film strappa risate a ogni scena. Si esce dalla sala con la mascella dolorante ripensando all’assurdo, demenziale contesto che i tre hanno vissuto. Bangkok viene ripresa con piglio folle ed esagerato. Un luogo in cui monaci buddisti si ritrovano in locali di prostitute, o dove le scimmie vengono addestrate ad essere perfetti corrieri della droga. Come anche aveva fatto Las Vegas, è il luogo a suggerire la trama e non viceversa.
Il deja- vu che ne viene fuori è un post sbornia da panico. In un certo senso, "Una notte da leoni 2" è un seguito perfetto. Non perché aggiunga effettivamente qualcosa di nuovo. Ma perché ti ricorda quanto era stato bello il primo addio al celibato, e te lo fa rivivere.
Diego Altobelli (05/2011)
Regia. Todd Phillips
Distribuzione: Warner Pictures
Due anni dopo il matrimonio dell’amico Doug, ora è Stu quello prossimo alle nozze niente meno che con una bellissima tailandese. Convinto dai compagni di sempre, Stu decide malvolentieri di invitare al matrimonio anche Alan, l’amico pazzerello che li aveva drogati durante l’addio al celibato in quel di Las Vegas. Arriviamo dunque alla notte prima del fatidico giorno. Un falò sulla spiaggia. Una birra da sorseggiare e due chiacchiere tra amici. Una serata tranquilla. In tre si risveglieranno da qualche parte a Bangkok...
Todd Phillips torna a dirigere la compagnia di smemorati che hanno fatto la sua fortuna a Hollywood. E c’è un po’ di aspettativa, inutile negarlo. Anche perché il primo episodio aveva davvero steso tutti... Sì, ma per le risate. Replicarne il successo era difficile e Todd Phillips, per non rischiare, gioca d’astuzia. Prende un’ambientazione asiatica come Bangkok, per definizione "sopra le righe" e ricalca la sceneggiatura del film precedente. Avremo quindi un prologo, un epilogo, e in mezzo un "risveglio" che in qualche modo sono i medesimi. Al posto della tigre compare una scimmietta. Al posto del loro migliore amico, i tre cercano il fratello della sposa.
Invece della bella Heather Graham, troviamo come guest star Paul Giamatti... Insomma, cambiano i fattori, ma l’equazione rimane la medesima. In effetti si ride più sull’aspettativa di ciò che potrebbe accadere. Fa ridere più la situazione in se stessa, che il suo sviluppo, insomma. Ed è anche per questo che la nuova pellicola di Phillips si può considerare riuscita a metà.
I punti forti comunque non mancano. Bradley Cooper, Ed Helms e Zack Galifianakis sono un trio collaudato. Ed è grazie al loro talento comico che il film strappa risate a ogni scena. Si esce dalla sala con la mascella dolorante ripensando all’assurdo, demenziale contesto che i tre hanno vissuto. Bangkok viene ripresa con piglio folle ed esagerato. Un luogo in cui monaci buddisti si ritrovano in locali di prostitute, o dove le scimmie vengono addestrate ad essere perfetti corrieri della droga. Come anche aveva fatto Las Vegas, è il luogo a suggerire la trama e non viceversa.
Il deja- vu che ne viene fuori è un post sbornia da panico. In un certo senso, "Una notte da leoni 2" è un seguito perfetto. Non perché aggiunga effettivamente qualcosa di nuovo. Ma perché ti ricorda quanto era stato bello il primo addio al celibato, e te lo fa rivivere.
Diego Altobelli (05/2011)
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