Regia: Victor Flemming
Uno dei primi esempi di spettacolarizzazione del mezzo Cinema e la rappresentazione più nitida del passaggio dal colore al bianco e nero: racchiusa nella scena in cui Dorothy apre la porta per il magico mondo di Oz. "Il mago di Oz" di Victor Flemming, regista preferito ai più famosi Thorpe, Cukor e Vidor (quest'ultimo riuscì comunque a siglare l'inizio e la fine girati in "seppia"), è "L'inno alla gioia" del Cinema degli anni '30. Il Tecnicolor descrive l'emozione che si prova nel trovarsi alle porte della città di smeraldo; Frank L. Baum racconta il soggetto; Flemming dirige; e la splendida Judy Garland (all'epoca appena sedicenne) canta la mitica "Over the rainbow" che vale ben due Oscar: un capolavoro.
Degne di nota sono la recitazione e le scenografie: immense quest'ultime e teatrali le prime, caratterizzate da una mimica molto marcata propria del genere musical, di cui "Il mago di Oz" risulta uno dei più grandi rappresentanti nella storia del Cinema.
Spettacolari anche gli effetti speciali, che all'epoca costarono quasi 3000 dollari: un'enormità.
Spettacolari anche gli effetti speciali, che all'epoca costarono quasi 3000 dollari: un'enormità.
Il film riscosse un successo planetario, ma non in Italia, dove anche i libri di Baum non vendettero molto e ancora oggi sono praticamente introvabili. Forse anche a causa delle molte metafore politiche (di stampo "conservatore") celate dietro il soggetto...
Per la cronaca Victor Flemming è lo stesso regista di "Via col vento": pellicola con cui condivide, oltre al successo e all'ambizione, anche il gigantismo produttivo.
Diego Altobelli (07/2007)
1 commento:
Un film mito, un vero cult, un piccolo gioiello famoso anche per aver cambiato 3 registi prima della scelta finale.
Un film che ha fatto la storia del cinema.
Un trionfo di fantasia e di inventiva, visivamente splendido, accattivante nella trama e nelle splendide canzoni. Un film che fece trionfare Judy Garland in tutto il mondo, Judy Garland ovvero la più grande interprete di musical che Hollywood abbia mai generato (per nostra fortuna la Fox non cedette alla MGM la prescelta Shirley Temple).
Una fantasmagoria di colori che impreziosiscono le grandi coreografie, mirabili le interpretazioni di un cast che fa scintille, una miriade di effetti speciali (per il tempo veramente strabilianti)...
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