Regia: Doug Lefler
Distribuzione: 01 Distribuzione
V sec. d.C. In seguito all'attacco dei Goti, Roma cade e il giovane imperatore Romolo Augusto è confinato a Capri. Aurelio, comandante di un manipolo di guerrieri fedeli a Roma e all'imperatore, organizza così una missione di salvataggio.
E' l'inizio di una grande avventura alla scoperta di un antico mito...
Tratto dall'omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi, "L'ultima legione" prende spunto da un episodio vero della storia dell'impero romano d'Occidente, per collocare storicamente il mito di Re Artù. Come però accadeva per "King Arthur", pellicola diretta da Antoine Fuqua nel 2004, anche in questo caso il risultato è poco avvincente e si finisce per sorridere all'involontaria comicità del soggetto e dei personaggi. Ben Kingsley nei panni di un "Gandalf di noantri"; Colin Flirth a vestire quelli di un comandante senza passato e, "ahinoi", senza futuro; la guerriera Aishwarya Rai, invece, bella e "impossibile", nel senso che nulla di quello che fa nel film è anche solo lontanamente plausibile. Insieme, compiono un viaggio da Capri alla Britannia riassunto in trenta secondi netti di girato: disastro.
Si salva la ricostruzione storica, piuttosto curata, ma anche perchè supervisionata da Valerio Massimo Manfredi, autore dell'ottimo romanzo.
E' l'inizio di una grande avventura alla scoperta di un antico mito...
Tratto dall'omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi, "L'ultima legione" prende spunto da un episodio vero della storia dell'impero romano d'Occidente, per collocare storicamente il mito di Re Artù. Come però accadeva per "King Arthur", pellicola diretta da Antoine Fuqua nel 2004, anche in questo caso il risultato è poco avvincente e si finisce per sorridere all'involontaria comicità del soggetto e dei personaggi. Ben Kingsley nei panni di un "Gandalf di noantri"; Colin Flirth a vestire quelli di un comandante senza passato e, "ahinoi", senza futuro; la guerriera Aishwarya Rai, invece, bella e "impossibile", nel senso che nulla di quello che fa nel film è anche solo lontanamente plausibile. Insieme, compiono un viaggio da Capri alla Britannia riassunto in trenta secondi netti di girato: disastro.
Si salva la ricostruzione storica, piuttosto curata, ma anche perchè supervisionata da Valerio Massimo Manfredi, autore dell'ottimo romanzo.
Il passaggio da libro a film risulta sempre, in un modo o in un altro, una operazione traumatica. In questo caso però si esagera, e si assiste a una vera e propria amputazione narrativa operata su più fronti. Questo rende il film "L'ultima legione", diretto senza emozione da Doug Lefler, un mero prodotto di “serie b”.
Diego Altobelli (09/2007)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1732
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1 commento:
Avevo molti dubbi sul film. Credo allora di non vederlo (almeno al cinema).
A presto.
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