venerdì 25 aprile 2008

Spiderwick - Le cronache

Anno: 2008
Regia: Mark Stephen Waters
Distribuzione: UIP

Diretto da Mark Stephen Waters “Spiderwick – Le cronache” è la nuova pellicola di ispirazione fantasy tratta da una serie di romanzi a misura di teenager. Questa volta gli autori sono Tony Di Terlizzi e Holly Black e il libro è la “Guida pratica di Arthur Spiderwick” che ha riscosso un discreto successo librario giungendo nel volgere di pochi anni al quinto volume.

Jared, Simon e Mallory sono tre fratelli che insieme a loro madre si sono trasferiti da poco in una casa in campagna. Una notte, cercando un luogo dove rifugiarsi coi propri pensieri, Jared arriva in soffitta e lì scopre un libro, “Guida pratica al mondo fantastico, di Arthur Spiderwick”. Iniziando la lettura, il giovane capisce subito la potenzialità di quel tomo: rivelare agli occhi umani le creature magiche che popolano la Terra…

Lo spunto era vincente con una trama che, pur ricordando “La storia infinita”, con i classici problemi adolescenziali di incomprensioni e ripicche tra coetanei, poteva giocare efficacemente su ciò che vediamo e su ciò che non possiamo vedere ad occhio nudo. Purtroppo però, le idee sui fermano allo spunto di partenza, e la noia fa capolino presto sul grande schermo, troppo presto. La regia di Mark Stephen Ewaters . La regia di Mark Stephen Ewaters è di quelle senza infamia e senza lode, non particolarmente ispirata e che piuttosto sembra fare il minimo indispensabile per rendere la pellicola quantomeno gradevole. Così è, ma non basta. La sceneggiatura si affida troppo ai luoghi comuni del caso, i dialoghi non convincono, e neppure la stesura della trama: non solo scontata, ma anche improbabile e non del tutto sviluppate.
Nemmeno gli attori convincono del tutto, con l’unica eccezione del giovanissimo Freddie Highmore: una doppia parte la sua davvero convincente.

“Spiderwick – Le cronache” è quindi un fantasy piuttosto fiacco. Sorretto da una buona intuizione di partenza, ma dalla struttura narrativa troppo debole e prevedibile.Anche questa volta ci verrà voglia di tornare ad apprezzare la carta stampata: più evocativa e magica della celluloide.

Diego Altobelli (03/2008)

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