venerdì 29 ottobre 2010

Burke & Hare

Anno: 2010
Regia: John Landis

John Landis torna alla regia dopo una lunga assenza dal grande schermo. La sua ultima regia cinematografica infatti risale al 1998 con la commedia-thriller "Delitto imperfetto"; gli anni 2000 lo hanno visto invece solo alla direzione di lavori televisivi. Ora il regista di "The Blues Brothers" tenta la ribalta con la cinica storia di William Burke e William Hare, due serial killer realmente esistiti nella Scozia degli inizi del 1800. Niente paura comunque, Landis non rinuncia al suo registro ironico e i risvolti della trama saranno tutt'altro che drammatici.

Edimburgo, 1828. Burke e Hare navigano in pessime acque. Senza soldi, sommersi da debiti, eterni vagabondi, i due cercano un modo per svoltare. L'idea giunge per caso: all'accademia di medicina servono continuamente cadaveri freschi da poter sezionare durante le lezioni di anatomia. I due decidono quindi di portare personalmente un cadavere al dottor Knox e, ritrovatisi riempiti di soldi, decidono di avviare una vera e propria attività. I cadaveri però, non cadono proprio dal cielo...

E' una black comedy il nuovo lavoro di John Landis che decide, con uno script a metà strada tra il coraggioso e il velleitario, di reinterpretare piuttosto liberamente la triste vicenda di due assassini senza scrupoli che in un solo anno uccisero diciassette persone tra vecchi e bambini. Suddetta vicenda ha tra l'altro già ispirato almeno un paio di pellicole: "Le iene di Edimburgo" (John Gilling, 1960) e "Burke e Hare - Mercanti di carne umana" (Vernon Sewell, 1971). Landis nella vicenda inserisce una storia d'amore totalmente inventata (quella di Burke per l'attrice Ginny), una serie di curiosità storiche (come la presenza di Darwin tra gli studenti del dottor Knox), insomma fa quello che in una scuola verrebbe definito un "bel compitino". "Burke & Hare" infatti è una pellicola piacevole da vedere, molto, ma forse non possiede quel guizzo, anche dal punto di vista della mera comicità, che la faccia amare fino in fondo.

Anche in questo caso, poi, a convincere più che la regia sono gli attori. Ottimi i due protagonisti Simon Pegg e Andy Serkis; sempre monumentale Tom Wilkinson; e si fa apprezzare anche la bella Isla Fisher. Il cameo di Christopher Lee, invece, è riservato ai vecchi fan.

Film goliardico, ben scritto e con una vena dolce - amara. La storia della conoscenza e della cultura, ci ricorda Landis, è lastricata di cadaveri. Ma quindi, viene da chiedersi, si possono perdonare anche coloro che uccidono in suo nome? La risposta di Landis è un sorriso silenzioso.

Diego Altobelli (10/2010)

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