venerdì 22 giugno 2007

Catwoman

Anno: 2004
Regia: Pitof
Distribuzione: Warner

Non credo che Bob Kane avesse in testa questo, quando, nel 1940, creò Selina Kyle, alias Catwomen, la nemica- amante numero uno di Batman dell’universo fumettistico D.C.. Per questo film alla regia abbiamo Pitof, autore francese che ha al suo attivo: “Vidocq”, fumettone di scarso richiamo; l’aiuto alla regia di “Alien- la clonazione”; e varie collaborazioni con registi come Wim Wenders, Luc Besson e Lars Von Trier.

In questa trasposizione cinematografica assistiamo alla vicenda di Patience Philips (Halle Berry) una ragazza che lavora senza successo come grafica pubblicitaria per una compagnia di cosmetici. Una notte la giovane scopre che la prossima crema di bellezza anti- età che la compagnia vuole mettere sul mercato è in realtà un farmaco che sì ringiovanisce la pelle, ma dà anche dipendenza. Senza di essa la pelle degenera fino a far diventare chi la usa un vero mostro. Quando Patience si fa scoprire maldestramente dalla cattiva di turno (Sharon Stone) nei laboratori della compagnia, viene messa a tacere nella maniera più classica. Per fortuna però rinasce poco dopo, baciata dall’alito della vita di un misterioso gatto magico, come Catwomen.

Pitof punta, con le sue vorticose riprese a volo d’uccello, ad una spettacolarizzazione del nulla. L’intento è quello di rendere interessanti e coinvolgenti tutte, e sottolineo tutte, le scene passando dal primissimo piano al campo lungo in movimento circolare, rapido e frenetico… il risultato è un discutibile delirio filmico a metà strada tra un videoclip di Britney Spears e uno spot pubblicitario per un videogioco. Sappiamo che il regista è stato uno sperimentatore della grafica per computer, e riconosciamo che alcune riprese risultano pure evocative, come quella della rinascita di Patience che la vede risalire il pendio di una discarica circondata da gatti, ma purtroppo tali scene si sposano male con la natura del film stesso, che oltretutto risulta troppo lungo e prevedibile. Se la precedente Catwomen del grande schermo interpretata da Michelle Pfeifer, che appare nel film ritratta in una foto, risultava più tenebrosa e schizofrenica in perfetta sintonia con l’animo tormentato di Batman, in questa versione Pitof ne fa un personaggio a metà strada tra una adolescente insicura e una pop star, dimenticandosi persino che l’universo narrativo di cui il personaggio è figlia è lo stesso appartenente al più famoso uomo- pipistrello. Infine neppure l’interpretazione di Halle Berry - con tutto l’impegno non risulta credibile nella parte - e della più esperta Sharon Stone – che pare essere l’unica a credere nella trama - riescono a risollevare le sorti di un film che si arrende al carisma di ben altri personaggi fumettistici prima ancora di indossare il provocante costume.

Diego Altobelli (09/2004)

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